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POLITICA

Il ministro dello Sviluppo economico al Senato

Arcelor Mittal, Patuanelli: garantire continuità produttiva. Incontrerò l'azienda

Le Commissioni Industria e Lavoro ieri hanno approvato l'emendamento che cancella lo scudo penale per l'ex Ilva. I sindacati dei metalmeccanici chiedono un incontro urgente al ministro sul futuro delle acciaierie di Taranto 

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"Io credo che questo Paese deve dotarsi di un serio piano industriale e non esiste un piano industriale senza produzione siderurgica all'interno del Paese". Così il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, parlando in Aula al Senato, al termine della discussione sul dl imprese. Ieri le Commissioni Industria e Lavoro hanno approvato l'emendamento che cancella lo scudo penale per l'ex Ilva, ora Arcelor Mittal.

Incontro Patuanelli-azienda
"Un punto di equilibrio, che attraverso una ritecnologizzazione degli impianti, in accordo con chi gli impianti li gestisce, è possibile" ha detto Patuanelli. "C'è l'attività produttiva, l'occupazione evitando danni alla salute dei cittadini. Si possono tenere insieme - ha concluso Patuanelli - e di questo parlerò con l'azienda che incontrerò nelle prossime ore". 

Patuanelli: garantire continuità produttiva
Ritengo che non ci siano motivazioni per non continuare l'attività produttiva, ha concluso il ministro. È stato accolto un ordine del giorno - ha detto - che impegna il governo a garantire la continuità produttiva dello stabilimento. 

Ex ilva, Salvini: da incapacità Renzi, Conte e Di Maio disoccupazione e schiavitù
"La Lega è dalla parte dei lavoratori, delle 15mila famiglie pugliesi, liguri e piemontesi che rischiano di trovarsi senza lavoro per l'incapacità di Renzi, Conte e Di Maio, da sommare a quella di Emiliano, di dare risposte concrete per rilanciare l'ex Ilva. Chiudere le porte a Arcelor Mittal, senza risolvere i problemi ambientali di Taranto e rendendoci schiavi dell'acciaio prodotto all'estero, è una follia". Così il leader della Lega Matteo Salvini.

Fiom e Fim Genova: se mani su occupazione reagiremo
Cresce anche a Genova la preoccupazione dopo l'esclusione dal dl imprese della norma sull'immunità penale per Arcelor Mittal. "La cancellazione della tutela penale è un atto di rottura dell'accordo tra il governo e la Mittal - commenta il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro - e mesi fa l'azienda aveva annunciato che di fronte a questo avrebbe reagito fermando lo stabilimento di Taranto. Ora non sappiamo cosa deciderà di fare Mittal, ma l'unica cosa certa è che a Genova nessuno può mettere in discussione non solo l'accordo sindacale di un anno fa ma nemmeno l'accordo di programma che significa per noi mille lavoratori in Mittal e 280 fuori con lo stesso reddito. Per la Fiom "se qualcuno pensa di mettere in discussione questi due accordi sappia che reagiremo di conseguenza". "Non si può pensare di stravolgere un accordo come quello fatto tra governo e Mittal - aggiunge il segretario della Fim Cisl Liguria Alessandro Vella - anche perché non bisogna dare alibi all'azienda di ritirarsi: questo sarebbe un problema enorme per l'ambientalizzazione di Taranto e un problema altrettanto grande per l'occupazione. Questo decreto mette a rischio il futuro della siderurgia e certamente non lo permetteremo".

Richiesto incontro sindacati-ministro
I sindacati dei metalmeccanici hanno chiesto un incontro urgente al ministro dello sviluppo Patuanelli sul futuro delle acciaierie di Taranto di Arcelor Mittal.
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