Austria
Vienna, l'Isis rivendica l'attentato di un "soldato del Califfato"
Il centro della città di Vienna sotto attacco intorno alle 20 di ieri sera. Un attentatore è stato ucciso dalla polizia. Si tratta di "un attacco terroristico" ha detto il ministro dell'Interno austriaco Karl Nehammer. Il cancelliere austriaco Kurz: "Non ci lasceremo intimidire". Per lo Spiegel il killer aveva una rete jihadista in Germania
Lo Stato islamico ha rivendicato l'attacco di ieri sera a Vienna. Lo riferisce Site, organizzazione che monitora l'attività online di gruppi jihadisti. La rivendicazione è giunta con una dichiarazione ufficiale diffusa tramite i mezzi di propaganda dell'Isis, in cui si dice che l'attacco è opera di un "soldato del califfato", che viene identificato come Abu Dujana al-Albani definendolo albanese. L'agenzia Amaq, dell'Isis, ha diffuso inoltre una foto dell'assalitore. "Sembra coincidere con un'altra foto che circolava online direttamente a seguito dell'attacco", sottolinea Rita Katz, la direttrice di Site.
Il bilancio dell'attentato
Quattro morti ai quali si aggiunge l'attentatore ucciso dalla polizia, 22 feriti di cui sette in pericolo di vita e 14 arresti nella caccia a complici e fiancheggiatori: la situazione è ancora molto tesa a Vienna, duramente colpita nel suo cuore pulsante lunedì sera, quando sono stati presi di mira gli avventori seduti ai tavolini di sei locali del centro, affollati alla vigilia del "lockdown" anti Covid, in vigore da oggi.
Due giovani arrestati in Svizzera, hanno 18 e 24 anni
La polizia del cantone di Zurigo ha arrestato due uomini a Winterthur, uno di 18 e uno di 24 anni. Secondo la polizia sarebbero collegati all'attentato terroristico di Vienna. Lo scrivono i siti locali. Si tratta di un cittadino svizzero di 18 anni e di un giovane di 24 anni. I due sospettati sono stati arrestati oggi pomeriggio in coordinamento con le autorità austriache dall'unità speciale "EG Diamant" di Winterthur.
"Attentato di matrice islamista"
Secondo il ministro dell'Interno austriaco Karl Nehammer si è trattato di un attentato di matrice islamista. Parlando in conferenza stampa, Nehammer ha detto che l'attentatore ucciso era una simpatizzante dell'Isis. La sua casa è stata perquisita e sono stati sequestrati materiali video. La polizia austriaca ha detto che indossava una cintura esplosiva finta. L'uomo ucciso era un ventenne nato a Vienna. Lo scrive il giornale "Der Falter", aggiungendo che l'uomo era conosciuto ai servizi segreti austriaci. Nelle indagini sull'attentato, "sono stati eseguiti 14 fermi temporanei", ha detto ancora il ministro dell'Interno Karl Nehammer. Inoltre, a detta degli 007 di Vienna, l'uomo faceva parte di un gruppo di circa 90 islamisti austriaci che aveva manifestato l'intenzione di recarsi in Siria. Un altro presunto attentatore, "armato e pericoloso", è ancora ricercato. Il ministro dell'Interno ha invitato a non andare nel centro di Vienna e a non mandare i bambini a scuola stamattina.
Spiegel: killer aveva rete jihadista in Germania
L'attentatore austro-macedone responsabile dell'attacco terroristico a Vienna, Kujtim Fejzulai, era in contatto con una rete di jihadisti tedeschi: lo sostiene Spiegel online. L'attentatore era stato in Turchia nel 2018 nel tentativo di entrare in Siria per arruolarsi nell'Isis e lì aveva conosciuto due jihadisti tedeschi e uno belga. Lo riporta una sentenza del tribunale del Land di Vienna di aprile. Il giovane avrebbe incontrato i tre jihadisti ad Hatay tra Turchia e Siria, in un covo Isis. Poi sarebbe stato accompagnato in un hotel in Turchia e dopo poco arrestato dalla polizia. Nell'aprile del 2019 Fejzulai è stato condannato a 22 mesi di prigione per aver tentato di entrare nelle milizie dello "Stato islamico" ma poi rilasciato dalla giustizia austriaca il 5 dicembre.
"Armato con fucile da assalto, una pistola e un lungo coltello"
Il ventenne che ha ucciso quattro persone, ferendone almeno altre 20, nel centro di Vienna, era in libertà vigilata dopo una condanna per terrorismo e ha "beffato" i tentativi di deradicalizzarlo, ha detto oggi il ministro dell'Interno austriaco Karl Nehammer. Era stato condannato a 22 mesi, ma è stato rilasciato, in libertà vigilata, all'inizio di dicembre, dopo aver partecipato ad un programma destinato agli islamisti, ha detto il ministro dell'Interno Nehammer. "È riuscito a farsi beffe del programma di deradicalizzazione", ha detto il ministro, chiedendo alle autorità giudiziarie di rivalutare i sistemi e le misure in vigore per giovani rei come Fejzulai. Nehammer ha dato qualche dettaglio sull'attacco: Fejzulai era armato con un fucile da assalto, una pistola e un lungo coltello. Indossava anche una finta cintura esplosiva. Le autorità viennesi avevano espresso in precedenza il timore che non avesse agito da solo. Tuttavia, dopo aver esaminato migliaia di video delle sparatorie in sei punti della città, gli investigatori hanno concluso che non c'erano prove della presenza di altri attentatori in azione. Nehammer si è fermato a un passo dal dichiarare che tutto era finito e ha sottolineato che le forze di sicurezza restano in massima allerta.
L'attacco ieri sera alle 20
L'attacco è iniziato ieri sera intorno alle 20 quando è stato aperto il fuoco nei pressi della sinagoga di Vienna. Non è ancora chiaro se fosse quella l'obiettivo. Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz lo ha definito "un odioso attentato terroristico".
Kurz, attentato islamista, non ci faremo spaventare
Il cancelliere Sebastian Kurz ha affermato che è confermato che ieri a Vienna si sia trattato di un attentato islamista, "dettato dell'odio, dall'odio per il nostro modello di vita, dall'odio per la nostra democrazia". Si è trattato di "un attentato alla nostra libera società". "Ma è chiaro che non ci lasceremo spaventare", e "difenderemo con tutte le nostre forze" il nostro modello di vita. "Non cadremo nella trappola del terrorismo", ha aggiunto.
Caccia all'uomo in cerca di altri attentatori
Sono più di 250 i membri delle forze speciali austriache impegnati nella caccia all'uomo lanciata nella notte tra lunedì 2 e martedì 3. Uno degli aggressori, il cui numero preciso non è ancora noto, è tuttora ricercato. "Almeno un sospetto è in fuga", ha detto il ministro degli Interni austriaco Karl Nehammer. Secondo il quotidiano tedesco Bild, il principale autore dell'attacco sarebbe un membro dell'organizzazione dello Stato Islamico e ha annunciato l'azione lunedì 2 novembre su Instagram. Mentre il portavoce del ministero degli Interni, Harald Soros, ha inizialmente reagito con cautela alle notizie della Bild, sottolineando che il governo potrebbe "non confermarle per il momento", durante una conferenza stampa questa mattina alle 6 il ministro degli Interni austriaco Karl Nehammer ha annunciato che Vienna aveva subito "un attacco ieri notte da parte di almeno un terrorista islamico", aggiungendo che l'aggressore era un simpatizzante del gruppo dello Stato islamico.
Un arresto a Linz e due a St. Poelten
Un uomo presumibilmente legato all'attacco terroristico a Vienna sarebbe stato arrestato oggi a Linz. Lo riportano diversi media. La polizia non lo ha confermato per il momento, ma lo ha fatto indirettamente il vicesindaco di Linz Markus Hein. "Questo arresto dimostra che Linz non è protetta dalla minaccia del terrorismo islamista", ha affermato Hein in una dichiarazione. "Gli islamisti noti alle autorità devono essere espulsi immediatamente", ha aggiunto Hein citato dal Kurier. Nelle indagini in corso sugli attacchi di ieri sera, sono state arrestate anche due persone a St. Poelten, a circa un'ora dalla capitale. Lo riporta l'agenzia austriaca Apa.
L'uomo ucciso aveva cintura esplosiva falsa
Il sindaco di Vienna, Michael Ludwig, ha fornito dettagli sull'attacco terroristico di ieri sera. Commentando le voci secondo cui uno dei sospettati indossasse un giubbetto esplosivo, ha detto: "Sembra che il giubbetto fosse falso". Ha aggiunto che le sostanze al suo interno saranno analizzate. Il primo cittadino ha detto che l'aggressore, che è stato colpito e ucciso dalla polizia, era equipaggiato con una pistola a canna lunga, un'altra arma da fuoco e un machete. "Si era preparato molto bene per questo attacco", ha sottolineato.
Sinagoga forse l'obiettivo
"A questo punto, non è possibile dire se la sinagoga" fosse l'obiettivo dei terroristi, ha detto Oskar Deutsch, presidente della Comunità ebraica di Vienna (IKG). In tutto, "sei diversi luoghi" sono stati presi di mira dalle sparatorie, secondo la polizia. Testimoni hanno detto di aver visto un uomo sparare "come un pazzo" con un'arma automatica. "Sembravano petardi, poi ci siamo resi conto che erano colpi d'arma da fuoco", ha spiegato uno di loro all'emittente televisiva pubblica Orf. Un testimone ha detto in un'intervista televisiva di aver visto "una persona che correva con un'arma automatica", un altro ha segnalato "almeno 50 colpi".
Stupore e panico si sono subito diffusi nei ristoranti e nei bar della zona, dove ai clienti è stato chiesto di restare all'interno, a luci spente, mentre all'esterno risuonavano le sirene delle ambulanze. Elicotteri si sono alzati in volo, sono stati istituiti posti di blocco e controlli alle frontiere con soldati e agenti di polizia per scovare l'aggressore in fuga: la città di Vienna si è rapidamente trasformata in una zona di trincea.
Secondo una più accurata ricostruzione fornita dalle autorità questa mattina, quattro persone sono state uccise nell'attacco e uno degli aggressori è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco dalla polizia, intervenuta prontamente sul posto. La prima vittima è un passante, la seconda una donna morta per le ferite riportate, e la terza è un poliziotto, secondo le dichiarazioni a Orf del sindaco di Vienna, che ha parlato anche di 15 persone ricoverate in ospedale, sette delle quali in condizioni gravi. Una quarta persona, una donna, è morta questa mattina in ospedale. Un uomo di 21 anni è la quinta vittima dell'attentato di ieri sera a Vienna. Secondo il sito oe.24.at il giovane è deceduto in ospedale a seguito delle gravi ferite riportate nell'attacco.
"Restate a casa! Se siete fuori, trovate riparo da qualche parte! State lontano dai luoghi pubblici, non usate i mezzi di trasporto!", ha segnalato la polizia sul suo account Twitter. Agenti di polizia e soldati sono stati dispiegati a protezione di importanti edifici della capitale e i bambini non andranno a scuola nella giornata di oggi. "Non saremo mai intimiditi dal terrorismo e combatteremo questi attacchi con tutti i nostri mezzi", ha detto il cancelliere Kurz.
La solidarietà da tutto il mondo
L'attacco ha suscitato condanne unanimi in tutto il mondo. L'Unione Europea ha "fermamente" condannato questo "orribile attacco", nelle parole del presidente del Consiglio europeo Charles Michel su Twitter, parlando anche di "un atto vigliacco" che "viola la vita e i nostri valori umani". La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha scritto, sempre su Twitter: "L'Europa è in piena solidarietà con l'Austria. Siamo più forti dell'odio e del terrore". "Noi francesi condividiamo lo shock e il dolore del popolo austriaco (...). Dopo la Francia, un Paese amico viene attaccato. Questa è la nostra Europa. I nostri nemici devono sapere con chi hanno a che fare. Non rinunceremo a nulla", ha twittato il presidente Emmanuel Macron, in francese e poi in tedesco. L'Eliseo ha detto che Macron ha parlato in serata con il cancelliere austriaco Kurz, al quale ha "espresso la sua totale solidarietà, il suo sostegno e ha offerto l'aiuto della Francia se necessario". Anche la Germania ha espresso la sua solidarietà.Questo attacco, in una città in cui la criminalità è solitamente molto bassa, si svolge in un clima molto teso in Europa. In Francia, tre persone sono state uccise giovedì 29 ottobre in un attacco di alla cattedrale di Nizza. "Questo vile attentato è anche un attacco ai nostri comuni valori europei, che ora devono essere difesi con maggiore vigore": lo ha dichiarato la cancelliera Angela Merkel in un telegramma di condoglianze indirizzato al cancelliere austriaco Sebastian Kurz. Lo ha reso noto una comunicazione dell'ufficio stampa del governo tedesco.
"Esprimo dolore e sgomento per l'attacco terroristico a #Vienna e prego per le vittime e i loro familiari. Basta con la violenza! Costruiamo insieme pace e fraternità. Solo l'amore spegne l'odio". Lo afferma papa Francesco in un tweet.
Esprimo dolore e sgomento per l’attacco terroristico a #Vienna e prego per le vittime e i loro familiari. Basta con la violenza! Costruiamo insieme pace e fraternità. Solo l’amore spegne l’odio.
— Papa Francesco (@Pontifex_it) November 3, 2020
"Il vile attentato che ha avuto luogo ieri sera a Vienna ha suscitato in Italia orrore e profonda tristezza. In questa drammatica circostanza gli Italiani tutti si stringono nel lutto all’amico popolo austriaco, con sentimenti di particolare vicinanza nei confronti delle famiglie delle vittime, dei feriti - cui auguriamo un pronto e completo ristabilimento - e dei cittadini viennesi". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente federale della Repubblica d'Austria, Alexander Van der Bellen. "Nel porgerLe le espressioni del più sincero cordoglio - si legge nel testo - e della netta ripulsa per questo proditorio attacco ai comuni valori di libertà e pacifica convivenza, rinnovo la determinazione della Repubblica Italiana a collaborare con l’Austria nella lotta contro ogni forma di terrorismo".
"Questi attacchi malvagi contro persone innocenti devono finire", ha tuonato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Our prayers are with the people of Vienna after yet another vile act of terrorism in Europe. These evil attacks against innocent people must stop. The U.S. stands with Austria, France, and all of Europe in the fight against terrorists, including radical Islamic terrorists.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) November 3, 2020
"Gli Stati Uniti sono al fianco di Austria, Francia e tutta l'Europa nella lotta ai terroristi, compresi i terroristi islamici radicali".
On line, sta circolando una foto che mostrerebbe uno degli autori dell'attacco a Vienna: la didascalia che accompagna l'immagine è una dichiarazione di fede al nuovo capo dell'Isis, al-Qurashi, il successore del califfo Abu Bakr al-Baghdadi. L'autenticità dell'immagine non è però ancora stata confermata. Lo riferisce Rita Katz, direttrice del Site Institute, società che si occupa di monitorare e verificare le attività online dell'Isis. Lo stesso Site scrive anche che gruppi jihadisti affermano in rete che: "l'attacco di Vienna fa parte del conto per il coinvolgimento austriaco nella coalizione a guida americana". Al momento non vi è alcuna rivendicazione
#Wien #Vienna #Austria #Schisserei pic.twitter.com/K22OXLnQh2
— Georgia_HGrabar (@GHG19hr) November 2, 2020
Sinagoghe e scuole ebraiche chiuse in tutta l'Austria
La Israelitische Kultusgemeinde (Ikg) in Austria, l'organizzazione che rappresenta la comunità ebraica, ha fatto sapere che tutte le sinagoghe, scuole ed istituzioni ebraiche rimarranno chiuse in tutto il Paese, dopo l'attentato di ieri a Vienna. La decisione riguarda anche tutti i ristoranti kosher, i supermercati ebraici e i centri culturali, come ha spiegato il portavoce di Ikg, Erich Nuler, al quotidiano Der Strandard. La zona della sinagoga di Vienna è stato uno dei teatri dell'attacco di ieri sera. Nuler ha ribadito che ancora non è chiaro se la comunità ebraica fosse l'obiettivo degli attentatori.