POLITICA
La battaglia sul referendum
Berlusconi sul referendum: no convinto. Riforma contro democrazia
Per Berlusconi l'obiettivo dei proponenti il referendum è quello del potere senza consenso. La riforma è 'imposta da Governo a Parlamento'. Riproposta l'elezione diretta del Presidente della Repubblica
"Una riforma, quella che abbiamo in mente, molto diversa - ha affermato l'ex premier - da quella imposta dal Governo al Parlamento, che non cambia nulla in termini di efficienza e di risparmi, ma è pericolosa perché riduce gli spazi di democrazia a tutto vantaggio di un solo partito e di una sola persona. E' per questo che, dopo aver tentato di collaborare al processo riformatore, ci siamo chiamati fuori quando abbiamo capito che non c'era buona fede da parte dei nostri interlocutori, non c'era una vera volontà di cambiamento, ma solo quella di assicurarsi il potere senza il consenso degli italiani", ha aggiunto Berlusconi nel messaggio affidato alla deputata Elvira Savino.
La proposta di riforma costituzionale
"La nostra idea di riforma comprende l'elezione diretta del Presidente della Repubblica, cosicché siano i cittadini a scegliere davvero; il dimezzamento - e non una semplice riduzione - del numero dei parlamentari; il vincolo di mandato, per cui sia vietato agli eletti di cambiare schieramento (chi cambia idea deve dimettersi); poteri più forti al premier, per esempio quello di cambiare un ministro che non funziona; una vera riforma delle regioni nello spirito di un autentico federalismo; un limite in Costituzione alla pressione fiscale in rapporto al Pil". Berlusconi ha sottolineato che la campagna di Forza Italia per il no al referendum si accompagnerà ad un sì a "riforme istituzionali vere".
Siamo di fronte - ha sostenuto Berlusconi nell'intervento- al terzo governo consecutivo che non ha avuto il voto dei cittadini: non dobbiamo mai dimenticare che l'ultimo governo scelto davvero dagli italiani è stato il nostro, nel 2008. Noi siamo da sempre per le riforme, non certo per lasciare le cose come stanno. Fin dal 1995 io personalmente illustrai in Parlamento la nostra idea dell'assoluta necessità di una profonda trasformazione delle istituzioni".