POLITICA
La Repubblica: parlano i documenti
Bufera sui rimborsi a Strasburgo. I 5 Stelle smentiscono e chiedono indagine
"Diverse missioni della Belotti risultavano collegate alla campagna elettorale di Di Maio per il referendum del 4 dicembre 2016, per le comunali 2017 e per le regionali siciliane di ottobre” - si apprende dalle pagine di Repubblica - Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe caduta l’11 dicembre, quando la Belotti si è segnata presente alla plenaria di Strasburgo mentre per l’amministrazione del gruppo era assente”
Ecco la svolta “europeista” di Di Maio: far pagare a Bruxelles con i soldi dei cittadini la sua collaboratrice per la comunicazione: https://t.co/Gb1bdiUt3z pic.twitter.com/tq9CcWEj3O
— Michele Anzaldi (@Michele_Anzaldi) 7 febbraio 2018
Cristina Belotti prende stipendio, rimborsi e diaria per lavorare all'attività Ue, ma in realtà risulterebbe essere spesso in Italia a fare campagna elettorale, come ha svelato un'inchiesta interna a Strasburgo". Secondo quanto riportato da Repubblica “diverse missioni della Belotti risultavano collegate alla campagna elettorale di Di Maio per il referendum del 4 dicembre 2016, per le comunali 2017 e per le regionali siciliane di ottobre”. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe caduta l’11 dicembre, quando la Belotti – scrive ancora il giornale – si è segnata presente alla plenaria di Strasburgo – con tanto di diaria – mentre per l’amministrazione del gruppo era assente”.
A stretto giro arriva la smentita di Efdd, gruppo che riunisce M5s e Ukip al Parlamento europeo. "Nessuna irregolarità nelle missioni in Italia di Belotti - incalza il gruppo - Non c'è stata nessuna irregolarità nelle missioni in Italia di Belotti, infatti Repubblica non mostra alcun documento in supporto a quanto sostiene. Se li ha li pubblichi, altrimenti chieda subito scusa. Nel caso specifico della missione di 196 euro, è stata rimborsata in maniera del tutto volontaria da Belotti poiché in concomitanza con un evento di chiusura campagna a cui ha partecipato a titolo volontario. Quindi per evitare fraintendimenti ha preferito spontaneamente rinunciare al rimborso, andando però di fatto a coprire privatamente spese di viaggio sostenute nell'esercizio della sua funzione. Peraltro risale a giugno 2017, nulla a che vedere con la campagna di
Di Maio.
Repubblica conferma - in un comunicato - la veridicità di quanto scritto: parlano i documenti. Dal quotidiano si rileva inoltre che un comunicato attribuito a Efdd nella serata di ieri in difesa della europarlamentare è in realtà la copia di una nota dei 5 stelle diffusa qualche ora prima.
La segretaria generale dell'EFDD sbugiarda La Repubblica: ora chiedete scusa https://t.co/SKbdf7zFpj
— Movimento 5 Stelle (@Mov5Stelle) 7 febbraio 2018