Terremoto, Cantone: troppi crolli, Anac collabora con procura per individuare responsabilità
Si affaccia il sospetto che ci siano stati episodi di corruzione nei lavori di consolidamento delle strutture. Per la ricostruzione Cantone auspica una cabina di regia unica
Pesa il sospetto della corruzione sui lavori alla scuola di Amatrice, riconsegnata nel 2012 dopo un intervento di adeguamento antisismico, ma crollata per il sisma del 24 agosto. Il presidente della Autorità anticorruzione Raffaele Cantone, spiega in una intervista al Giornale che "la Guardia di Finanza, sulla base di valutazioni preliminari, ha chiesto all'Anac di attivarsi. Ci muoveremo in accordo con la procura di Rieti, che ho già informato, per evitare sovrapposizioni e duplicazioni. D'altronde, le finalità sono diverse: noi dobbiamo accertare se ci sono state irregolarità rispetto al codice degli appalti, loro perseguono reati. Ma quello che accerteremo potrà servire anche alla magistratura, che terremo informata".
Si parla di collaudi fasulli per 21 edifici pubblici. "Se fosse così sarebbe molto grave e non sarebbe la prima volta. La nostra esperienza ci dice che è nella fase esecutiva, più che in quella dell'aggiudicazione dell'appalto, che si verificano anomalie e si annidano molti episodi di corruzione. Il problema è individuare collaudatori di garanzia, perché è un problema di uomini. A volte si è consentito a magistrati o a personaggi di rilievo di fare i collaudi, proprio perché apparivano più di garanzia. Ma l'esempio del Mose ci dimostra che questa è la via peggiore".
Cantone evidenzia quindi che "il numero degli immobili crollati è oggettivamente eccessivo. Vedo che anche la procura evidenzia una serie di dubbi, anche se ora è il momento del dolore e non delle speculazioni". Smentisce poi che l'Anac abbia un fascicolo sul vicesindaco geometra di Amatrice, che ha curato vari interventi.
Ricostruzione, Cantone: una cabina unica di regia
E sottolinea infine che "quando inizierà la ricostruzione il problema sarà evitare la corruzione negli appalti e per me sarà importante una cabina unica di regia, perché un sistema polverizzato con tante stazioni appaltanti rende più difficili i controlli. Gli organismi decisionali dovranno essere in numero ridotto, tendenzialmente uno solo". Sulle possibili infiltrazioni mafiosi negli appalti per la ricostruzione Cantone precisa che "il tema non è di nostra diretta competenza, ma sarà importante replicare il modello Expo con uno stretto rapporto con le prefetture interessate. A Milano era una, qui sono 3 e questo è un po` problematico". Per il presidente dell'Anac la ricostruzione sarà il "banco di prova" per il nuovo codice degli appalti, "anche se è in rodaggio e mancano alcuni provvedimenti esecutivi. Credo che darà una buona prova ed escluderei delle deroghe, cioè delle norme speciali per una ricostruzione più veloce, perché non sono mai un buon segnale".
Sale a 293 il bilancio delle vittime
E' stato recuperato dalle squadre dei vigili del fuoco il corpo della sesta vittima sotto le macerie dell'hotel Roma ad Amatrice. Era stato individuato nei giorni scorsi all'interno di una delle camere crollate, grazie a un minuzioso lavoro di intelligence delle squadre Usar (Urban search and rescue) dei vigili del fuoco, che hanno prima recuperato le piantine dell'hotel e i registri delle presenze, quindi proceduto all'estrazione con un'operazione di grande difficolta' che e' andata avanti giorno e notte senza sosta. Sale così a 293 il bilancio delle vittime del terremoto del 24 agosto scorso che ha colpito le province di Rieti e Ascoli Piceno.
I funerali solenni ad Amatrice
Con alle spalle le rovine della città di Amatrice, distrutta dal terremoto del 24 agosto scorso, si sono svolti ieri nella tensostruttura di oltre mille metri quadri allestita dalla Protezione civile nel cortile del collegio Don Minozzi i funerali delle vittime della cittadina del reatino . Le esequie sono state celebrate dal vescovo di Rieti monsignor Domenico Pompili. Le bare presenti nella struttura, sono state 28, due quelle bianche dei più piccoli. Il Vescovo: "Non uccide il terremoto ma le opere dell'uomo" Nell'omelia ad Amatrice, monsignor Pompili, ha detto: "Il terremoto non uccide. Uccidono le opere dell'uomo". "La ricostruzione - ha proseguito - non sia una querelle politica o una forma di sciacallaggio. Si deve fare rivivere una bellezza di cui siamo custodi, disertare questi luoghi sarebbe ucciderli di nuovo, dobbiamo inventarci una forma nuova di presenza". Ad ascoltarlo le famiglie delle vittime e le massime cariche dello Stato presenti - come lo erano stati ad Ascoli - a questi funerali solenni. Il Vescovo: ci vorranno anni "Non basteranno giorni, ci vorranno anni, soprattutto è richiesta una qualità di cui Gesù si fa interprete: la mitezza, una forza distante sia dalla muscolare ingenuità di chi promette tutto all'istante, sia dall'inerzia rassegnata di chi già si volge altrove", ha aggiunto monsignor Pompili. "Abitiamo una terra verde, di pastori, dobbiamo inventarci una forma nuova di presenza che salvaguardi la forza amorevole e tenace del pastore", ha aggiunto.