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ITALIA

Palermo

Strage di Capaci, oggi parla Spatuzza

Atteso nel pomeriggio l'interrogatorio del collaboratore di giustizia: dovrebbe ripercorrere nel dettaglio le fasi dell'attentato

La strage di Capaci
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Verranno ripercorse le fasi dell'attentato di Capaci, nell'interrogatorio di Gaspare Spatuzza previsto oggi pomeriggio nel processo "Capaci bis". Il collaboratore di giustizia dovrebbe parlare della fase preparatoria e l'esecuzione della strage in cui il 23 maggio del '92 morirono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta. 

La genesi dell'attentato di Capaci
Intanto ieri un altro pentito ha ricostruito la genesi di quella strage e della morte di Paolo Borsellno. Il pentito Antonino Giuffrè, detto Manuzza, lo ha spiegato con un proverbio in dialetto siciliano durante le indagini preliminari e l'ha ribadito nell'aula bunker in via Ucelli di Nemi a Milano, davanti ai giudici della Corte d'assise di Caltanissetta, in trasferta nel capoluogo lombardo per il processo 'Capaci bis'. "Tanti pizzicuna fannu i carni nivuri". Tradotto: tanti pizzicotti fanno la carne nera di lividi. La carne in questo caso era di Totò Riina e Falcone e Borsellino, con le loro inchieste, avevano dati troppi "pizzicotti" e  la goccia che fece traboccare il vaso fu il maxiprocesso. Per questo, ha ricordato Giuffré, ci fu quella riunione nel '91 della commissione provinciale di Palermo in cui l'allora boss dei boss disse che "ognuno doveva assumersi le sue responsabilità". E per i due magistrati fu solo questione di tempo.

L'isolamento di Falcone
Giuffrè racconta di un Falcone progressivamente "isolato e poi ucciso". "'La delegittimazione avvenne anche, non dico in tutta la magistratura, perché direi una sciocchezza, ma in parte di questa, a Palermo", ha detto nascosto da un paravento rispondendo alle domande del procuratore aggiunto Lia Sava e ha ricordato un ''rapporto di tensione tra l'allora Procuratore della Repubblica e Falcone stesso''. ''A volte per invidia, rancore, gelosia - ha spiegato il pentito - piano piano, Falcone è stato isolato e poi ucciso''.

L'organizzazione dell'attentato
Giuffrè dice di non sapere nulla di come fu organizzato nel dettaglio l'attentato del 23 maggio del '92, un contributo più sostanziale per chiarire questo aspetto verrà oggi da Gaspare Spatuzza, a cui si devono le indagini che hanno portato a questo secondo processo per la strage di Capaci. Sarà lui, che solo ieri ha confessato 40 omicidi nel dibattimento per la Strage di via Palestro a Milano, a raccontare come fu recuperato l'esplosivo in mare, come fu lavorato e poi posizionato per stroncare la vita di Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo e degli agenti della scorta.
 
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