POLITICA
La conferenza stampa
Caso Gregoretti, Salvini: "Non penso ci sarà una condanna"
Il leader della Lega parla con la Stampa estera all'indomani del via libera del Senato al processo per sequestro di persona. "Prossima visita negli Stati Uniti"
Il segretario leghista ribadisce che "l'articolo 52 della Costituzione, sul quale ho giurato da ministro, prevede che la difesa della patria è un dovere per ogni cittadino, quindi non penso che quanto ho fatto a maggior ragione da ministro comporterà alcuna condanna". Poi: "Non sono ancora sotto processo, il voto di ieri al Senato rimanda a Catania il fascicolo su cui indagare". Osserva ancora: "Non sono felice, perché non voglio passare il mio tempo a studiare i processi". E sulle elezioni, prevede che si tornerà a votare entro l'anno.
Ci stiamo radicando nel mondo, prossima visita in Usa
Come Lega "Siamo presenti in 4 continenti con più di 5mila iscritti. Ci stiamo radicando anche in ottica delle prossime elezioni politiche in qualunque momento accadano per avere una rappresentanza della Lega nel mondo che sia puntuale. Abbiamo in programma una prossima visita negli Stati Uniti". Così Matteo Salvini all'Associazione della Stampa estera.
Autostrade: sarei pronto a votare la revoca, basta rinvii
"Se io fossi il governo e i miei ministri mi portassero la revoca la firmerei in dieci secondi. L'unica cosa che non possono fare è rinviare. L'importante è che facciano qualcosa. Se portano la revoca in Aula la voterei. Sinora avevano l'alibi di Salvini, ma ora non ci sono più, io sarei per revoca di fronte a 43 famiglie distrutte", dice Salvini parlando di Autostrade per l'Italia dopo la tragedia del crollo del ponte Morandi.
Savoini perbene sino a prova contraria
"Savoini lo conosco come una persona perbene e lo riterrò tale sino a prova contraria: qua da mesi si sta parlando di incontri, intercettazione senza che si sia arrivati ad alcunché. Per me è una persona perbene", afferma il leader della Lega.
Non siamo destra radicale, FdI non è nostro competitor
"Non essendo noi la destra radicale non abbiamo competitor. Non ambisco a rappresentare la destra radicale, siamo un partito del 30 per cento. Più crescono gli altri componenti del centrodestra meglio è. Serve crescere tutti, non solo Meloni, anche Berlusconi e Toti, altrimenti non si arriva al 50 per cento", dice poi Salvini.