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POLITICA

Centrosinistra, Nencini: Veltroni mette nel tritacarte la storia del '900

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"Caro Walter, i miei figli hanno letto la tua intervista. Mi hanno chiesto: 'Babbo, ma il romanzo del socialismo italiano che ci hai raccontato è una novella? Ho affondato gli occhi con stupore in quelle due pagine. Non ce n'è traccia. Cancellata del tutto una parte, e che parte, della storia della sinistra italiana". Con queste parole Riccardo Nencini, segretario del PSI, scrive a Walter Veltroni, commentando la sua intervista di oggi su Repubblica.  

"Eppure le conquiste civili e sociali del secondo novecento portano tutte la firma di governi in cui socialisti e cultura laica si sono battuti perché l'Italia fosse più libera, il mondo del lavoro più protetto, la parità tra sessi realizzata.
Non devo ricordare a te l'elenco delle cose fatte - ricorda Nencini.  "Parziali, forse, ma indubbiamente rovesciarono l'Italia sconfitta nella guerra e trasformarono il Paese in una potenza industriale di tutto rispetto in cui i diritti fondamentali dei cittadini sono diventati leggi dello stato. Senza socialisti e radicali, senza la tradizione liberal-democratica, e magari con i comunisti di fede togliattiana al governo, non saremmo diventati ciò che siamo.
Le sinistre, in Italia, sono sempre state due, da tempo immemorabile. Quella che ha avuto ragione, la sinistra cui la storia universale ha dato ragione, non è la sinistra che si richiamava alla tradizione comunista", prosegue.

"Intendiamoci bene: non intendo mettere sotto accusa nessuno. Gli storici hanno già fatto il loro lavoro. Semmai, mi ribello alla contraffazione, alla 'damnatio memoriae', a un taglio delle radici che ritengo del tutto irricevibile e che, se utilizzato in un esame universitario, provocherebbe l'espulsione dello studente ( o del docente) dall'aula con tanto di cappello d'asino sulla testa. Via Nenni, Brodolini, Fortuna, via Spadolini, La Malfa, Craxi, Baslini, via Pannella, via Saragat e Pertini, via tutti. Obliterati. Destinati al tritacarte", si legge ancora nella lettera di Nencini a Veltroni.  "La cancellazione delle radici produce due effetti: rende instabile l'orizzonte che si intende costruire e ci priva della memoria. Una doppia letale operazione soprattutto perché ci priva di una buona bussola e ci obbliga a usare un vetusto portolano. E dire che a 'Bandiera rossa' io continuo a preferire 'L'inno dei lavoratori' scritto da Turati. Già, non esiste. È' una mia invenzione", conclude.
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