SALUTE
Riapre ospedale, nasce un bimbo
Coronavirus: Vo' e Codogno, non più zona rossa, in 'semilibertà'
Da 'zone rosse' ad 'arancioni': tolti i posti di blocco, i cittadini possono circolare al loro interno, seppur con limitazioni
Il Governo, con il nuovo Dpcm, ha deciso che le aree blindate non esistono più, avendone create altre più grandi che le ricomprendono al loro interno. Zone dove gli abitanti di Vo', Codogno e Casalpusterlengo potranno spostarsi, seppur con stringenti limitazioni.
Aree chiuse e a mobilità ridotta, nelle quali muoversi soltanto per "indifferibili" motivi di lavoro o emergenze, che ora spetterà ai Prefetti precisare meglio. La 'quarantena' dei primi comuni italiani infettati dal virus è scaduta alla mezzanotte.
Gente in strada a Vo'
Con l'entrata in vigore del nuovo Decreto la stretta si è allentata già nel primo pomeriggio. A Vo' i militari dell'Esercito hanno smontato i check point, e la gente è scesa in piazza, dopo 14 giorni di isolamento. "Finalmente si comincia a respirare, la tensione si allenta" ha commentato il sindaco Giuliano Martini. Dal 21 febbraio, quando Vo' registrò la prima vittima italiana per Coronavirus, per la prima volta nel paesino ai piedi dei Colli Euganei sono riprese a transitare le auto, e a sfrecciare i ciclisti della domenica.
Intanto dalle zone del contagio arrivano anche segnali di speranza: nell'ospedale di Schiavonia di Monselice, in Veneto, riaperto dopo essere rimasto in quarantena dal 21 febbraio, c'è stata la nascita di un bambino.
Critiche a Codogno
A Codogno e negli altri comuni del Lodigiano è stata la Prefettura ad annunciare nel proprio sito la rimozione dei posti di blocco, che avevano separato quest'area dal resto della regione. L'attesa aveva convinto molti a salire in auto, e così in pochi minuti su diverse strade in uscita dalla ex zona rossa si sono create code di mezzi.
La chiarezza sulle nuove norme è stata chiesta dagli amministratori: "La pazienza, il rispetto, la pacatezza, l'educazione, che i nostri concittadini hanno dimostrato in questi 15 giorni non meritano un trattamento del genere! Vogliamo chiarezza!", ha scritto in un post il sindaco di Codogno, Francesco Passerini.