POLITICA
L'ultimo giro
Consultazioni, il centrodestra boccia l'ipotesi di un governo neutrale
Salvini: "Serve governo coraggioso che ci difenda in Europa". Meloni: "Non capisco tabù di dare l'incarico al centrodestra". Biancofiore: "Di Maio faccia un passo verso il centrodestra ed eviti all'Italia il baratro di nuove elezioni"
"Mattarella vuole un "governo neutrale"? Per carità, serve un governo coraggioso, determinato e libero, che difenda in Europa il principio 'prima gli italiani', che difenda lavoro e confini, altro che governino per tirare a campare. Per me, o si cambia o si vota! Conto su di voi", ha scritto poi Salvini su Twitter.
#Mattarella vuole un “governo neutrale”?
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 7 maggio 2018
Per carità, serve un governo coraggioso, determinato e libero, che difenda in Europa il principio PRIMA GLI ITALIANI, che difenda lavoro e confini, altro che governino per tirare a campare.
Per me, o si cambia o si vota!
Conto su di voi.
"Non serve un governo neutrale - gli fa eco il presidente di FdI, Giorgia Meloni - ma uno capace di schierarsi con gli italiani. E Mattarella sa bene che nessun governo è neutrale. Non ci è chiaro perché voglia verificare se un governo di sua emanazione abbia o meno la fiducia ma non abbia voluto verificare se chi ha vinto le elezioni riuscisse a trovare quella stessa fiducia. Il tabù di dare l'incarico al centrodestra è incomprensibile e non condivisibile. Non ci saranno i voti di FdI per un altro governo nato nei laboratori del Quirinale".
Da Forza Italia invece parte un appello per il M5S: "Di Maio non si renda responsabile della condanna al baratro dell'Italia e faccia un passo avanti prima dell'incarico tecnico annunciato ora dal presidente Mattarella, causa fallimento della politica. Non un passo indietro ma un passo avanti, se vuole cambiamento offra al centrodestra l'ipotesi come ultima chances di credibilità, di un suo incarico sostenuto da tutto il centrodestra unito. E' il premier il rappresentante della squadra", dice Michaela Biancofiore. Che avverte: "Se davvero si votasse l'8 luglio, e non lo credo perché il governo del Presidente può trovare la fiducia in Parlamento dai meno sospetti, vincerebbe il drammatico partito del non voto, abisso della democrazia".
Una nota del partito poi aggiunge: "FI coerentemente con il voto degli italiani valuterà la posizione da assumere con gli alleati tenendo contro degli impegni presi tra i leader. Non ci spaventa il voto, ma l'estate non aiuta, meglio l'autunno"