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POLITICA

Emergenza coronavirus

Boccia: "Inevitabile proroga stato d'emergenza, nessuna restrizione delle libertà individuali"

"Il lockdown generale fatto dall'Italia in primavera è da escludere, ma nessuno ha la sfera di cristallo", ha sottolineato il ministro per gli Affari regionali. Sulla possibilità di nuove chiusure tra regioni replica "ora ipotizzare chiusure è sbagliato, certo dobbiamo lavorare sul rispetto rigoroso delle regole"

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"Faremo una discussione in parlamento, ma mi pare inevitabile la proroga" dello stato d'emergenza per il coronavirus: lo ha affermato il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, in un'intervista a La Stampa.

"Inutile trasformare ogni cosa in una polemica. Non dovrebbe esserci il dibattito", ha aggiunto, "in una pandemia ci sono più fasi: la prima di pronto intervento e la seconda di gestione dell'emergenza e ora siamo in questa fase. Che prevede procedure accelerate per varie necessità. C'è un solo presidente di regione che vorrebbe l'interruzione della proroga dello stato di emergenza? Non c'e' ".

Per quanto riguarda la diffusione del virus, Boccia ha osservato che "intanto non siamo messi come il resto dei Paesi che ci circondano, infiammati dai contagi". "Il lockdown generale fatto dall'Italia in primavera, è da escludere, ma nessuno ha la sfera di cristallo", ha insistito, "Zingaretti fa bene a ribadire che se non si rispettano le regole il rischio è quello. Va ricordato a tutti che grazie al lungo lockdown, oggi siamo considerati uno dei Paesi più sicuri al mondo. Quel rigoroso percorso ci consentì di rafforzare le reti sanitarie e diventare autonomi anche sulle mascherine e sui  ventilatori".

Sulla possibilità di nuove chiusure tra regioni per Boccia "ora ipotizzare chiusure è sbagliato, certo dobbiamo lavorare sul rispetto rigoroso delle regole". Le reti di assistenza domiciliare "le stiamo rafforzando, ma sui centri Covid, sulle terapie intensive, sui protocolli e sulle   organizzazioni territoriali siamo più forti che in febbraio", ha assicurato il ministro. 

Altrimenti, spiega, "ci sarebbe un problema delle procedure per potenziare le reti sanitarie, con il commissario che sta dando le deleghe ai governatori. Se interrompi lo stato di emergenza, blocchi i poteri straordinari che hanno i presidenti di regione. Non è difficile da capire. E lancio un appello: su questo, time out dalla propaganda, lo stato di emergenza non è la restrizione delle libertà individuali". 
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