TECH
Rallentano le vendite per la prima volta dal 2013
Dove andranno gli smartphone senza la Cina?
La crisi cinese spaventa i mercati ma mette in allarme soprattutto gli investitori del settore tech. E il motivo è presto detto: se calano le vendite di smartphone in Cina, che da sola assorbe un terzo delle vendite mondiali, quali saranno le ripercussioni sull'economia mondiale? E chi rischia di più, tra Apple, Samsung e le altre?
Cook si fa avanti
Con una mossa del tutto insolita, il Ceo di Apple,Tim Cook, ha voluto rassicurare personalmente gli azionisti, con un commento scritto inviato alla rete televisiva Cnbc, a proposito delle vendite di iPhone in Cina. Lo ha fatto a seguito del drammatico calo delle azioni in apertura delle contrattazioni a Shanghai, prima dell’apertura della Borsa di New York. Apple è comunque scesa di oltre il 6% nel prelistino di Wall Street, sotto i 100 dollari, per poi recuperare in serata.
Worst losing day for the Dow and S&P 500 since August 2011; Nasdaq's worst day since November 2011. $DJIA $SPX $NDX pic.twitter.com/Q92dFzhY3J
— Benzinga.com (@Benzinga) 24 Agosto 2015
Puntiamo ancora sulla Cina
Tim Cook ha precisato alla Cnbc che le vendite di smartphone dell’azienda "sono state forti in Cina a luglio e agosto" e che “la crescita delle attivazioni degli iPhone è accelerata nelle ultime settimane". "Ovviamente non posso prevedere il futuro, ma le nostre prestazioni in questo trimestre finora sono rassicuranti. Inoltre, continuo a credere che la Cina rappresenti un'opportunità senza precedenti sul lungo termine ", ha scritto ancora Cook.
Tim Cook Says Apple is Still Experiencing Strong Growth in China [Video]... http://t.co/bDMQ80rhjC pic.twitter.com/udNTpk3MXE
— iClarified (@iClarified) 24 Agosto 2015
Le valutazioni degli analisti
L’uscita inusuale del Ceo Apple ha bloccato gli effetti negativi immediati: "Il fatto che (Cook) abbia dato pubblicamente alcuni segnali positivi su quello che Apple pensa della Cina in questo momento di turbolenze di mercato, ha fatto tirare un enorme sospiro di sollievo agli investitori, alle prese con incubi su ciò che la Cina può diventare nei prossimi anni per Apple ", ha detto l'analista di Fbr Capital Markets, Daniel Ives.
$AAPL FBR’s Daniel Ives Maintains Outperform on Apple Inc. Despite Recent Bearish Sentiment http://t.co/EPNYvuqUEx
— Smarter Analyst (@SmarterAnalyst) 6 Agosto 2015
Va bene per Apple, va bene per tutti?
Secondo gli analisti, i consumatori cinesi sono fondamentali per alimentare la domanda di iPhone, e la combinazione tra crollo del mercato azionario e svalutazione dello yuan ha messo in allarme gli investitori di Apple, già preoccupati per il rallentamento della crescita della seconda potenza economica mondiale.
Ma il successo di Apple negli ultimi dieci anni ha delle conseguenze anche sull’economia americana: l’azienda è una top holding per molti portafogli titoli e rappresenta da sola il 3,5% dell’indice S&P 500. Indirettamente riguarda milioni di risparmiatori che hanno investito nel titolo in previsione del pensionamento.
La paura di quello che verrà
Ed è così che a Wall Street i commenti sono cauti sui rischi di Apple: "Sono preoccupato per un rallentamento della domanda di Apple da parte della Cina e credo che loro non abbiano ancora compreso la sua reale estensione", ha detto L’analista di Cowen&Company, Timothy Arcuri.
Timori aumentati alla fine di agosto, dopo l’uscita del rapporto della società di ricerche Gartner che afferma che le vendite di smartphone in Cina sono scese del 4% rispetto al trimestre precedente, il primo calo anno su anno. "La Cina ha raggiunto la saturazione - il suo mercato della telefonia è essenzialmente guidato dalle sostituzioni, con un minor numero di acquirenti di nuovi dispositivi", ha detto Anshul Gupta, direttore delle ricerche di Gartner.
Il rapporto sullo stato degli smartphone
Il mercato cinese è stato responsabile per circa il 30% delle vendite totali smartphone nel secondo trimestre, secondo il rapporto, ma Gartner ha anche sottolineato che, malgrado le vendite di smartphone in tutto il mondo siano ancora cresciute, il ritmo è stato più lento, quasi piatto, ed è la prima volta che accade dal 2013.
Bene la fascia bassa
Le vendite mondiali di smartphone agli utenti finali sono state pari a 330 milioni di unità, con un incremento del 13,5% rispetto allo stesso periodo del 2014. Il punto dolente sembra essere proprio la domanda di smartphone di fascia alta: "Mentre la domanda di smartphone a basso costo 3G e 4G ha continuato a guidare la crescita nei mercati emergenti, le vendite complessive di smartphone sono variate da regione a regione nel secondo trimestre del 2015", ha detto Anshul Gupta.
I Paesi emergenti dell’ Asia e Pacifico (esclusa la Cina), Europa dell'Est, Medio Oriente e Africa sono state le regioni con più rapida crescita.
Chi perde di più
Nonostante il lancio di nuovi modelli S6, il top della gamma Samsung continua a rincorrere l’iPhone con schermo da 6” di Apple. Samsung ha perso 4,3 punti percentuali della quota di mercato ed è diminuita 5,3% in volumi di vendite nel secondo trimestre del 2015. Huawei ha registrato il più alto tasso di crescita in vendite con il 46,3%, grazie sia ai mercati esteri che a quello interno cinese.
Samsung throwing high-end model after model at the wall and getting crushed by the iPhone: http://t.co/zAAVRGynXS pic.twitter.com/Zn2TWjFU0U
— Mike Dudas (@mdudas) 20 Agosto 2015
Sempre secondo Gartner, le vendite di iPhone sono aumentate complessivamente del 36%, con Apple che ha guadagnato 2,4 punti percentuali di quota di mercato. Malgrado tutto, il rapporto di Gartner osserva che Apple ha anche registrato un grande numero di sostituzioni di iPhone, sia nei mercati emergenti che in quelli maturi e in particolare in Cina, dove le vendite totali di iPhone sono state di 11,9 milioni di unità, con un incremento del 68%.
Performance piatta
Le vendite complessive di smartphone nel secondo trimestre del 2015 sono rallentate, con una performance anno su anno, dello 0,4% in più, ritenuta ‘piatta’.Le vendite agli utilizzatori finali sono state di 446 milioni di unità, ha rilevato ancora Gartner.
Analisi italiana: non c'entra solo il tech
"L'economia cinese ha subito una marcata decelerazione negli ultimi 2-3anni e la forte bolla speculativa nell'edilizia è servita a supportare la crescita e con essa tutti i settori dipendenti dalle costruzioni. Quello delle costruzioni è un settore molto in affanno ma non è l'unico responsabile della crisi cinese. Il settore manifatturiero, fortemente dipendente dall'estero, ha subito una battuta d'arresto, specialmente per quanto riguarda i settori a basso valore aggiunto". E' l'analisi di Davide Erba, fondatore di Stonex e creatore dello smartphone italiano Stx, in una intervista al Giornale.