Tragedia Genova, Atlantia crolla in Borsa. Benetton: faremo tutto per verità
In una nota il gruppo sulla revoca della concessione: "Annuncio fatto senza alcuna contestazione può determinare riflessi su azionisti"
Atlantia, il gruppo proprietario di Autostrade per l'Italia, ha affermato in una nota che l'annuncio da parte del governo della procedura per il ritiro della concessione, dopo il crollo del Ponte Morandi, "è stato effettuato in carenza di qualsiasi previa contestazione specifica alla concessionaria ed in assenza di accertamenti circa le effettive cause dell'accaduto".
"Le modalità di tale annuncio - rileva la società - possono determinare riflessi per gli azionisti e gli obbligazionisti". Ieri l’altro il titolo della holding della famiglia Benetton ha chiuso in calo del 5,39% a 23,54 euro dopo essere sceso a -10% ed essere stato piu' volte sospeso per eccesso di ribasso. Complessivamente Atlantia ha perso in un giorno 1,1 miliardi di euro di capitalizzazione.
Il titolo in apertura non fa prezzo poi riduce perdite
Oggi il titolo non riesce a fare prezzo in avvio di contrattazioni a Piazza Affari. Le azioni segnano un ribasso teorico del 21,4%. Una volta partita la contrattazione il titolo ha perso il 25 per cento bruciando 5 miliardi. Resta sotto pressione in Borsa il titolo Atlantia anche se, dopo una serie di sospensioni in asta di volatilità, recupera qualche punto percentuale (-17,57% a19,42 euro). Pesante anche Autostrade Meridionali (-2,59% a 26,3euro). Venduti anche gli altri titoli del settore autostradale con Astm che cede l'-8% a 18,4 euro e Sias -8,4% a 12,07 euro.
Benetton : "Faremo il possibile per accertare responsabilità"
Intanto Edizione Srl, holding della famiglia Benetton e azionista di riferimento di Atlantia, ha fatto sapere in una nota che "Farà tutto ciò che in suo potere per favorire l'accertamento della verità e delle responsabilit dell'accaduto". "A nome dei suoi azionisti e del suo management, esprime profondo cordoglio alle famiglie delle vittime e la propria vicinanza ai feriti e a tutti coloro che
sono stati coinvolti nel tragico crollo avvenuto a Genova".
Su Facebook il premier chiede revoca della concessione
Ieri contro Atlantia è sceso in campo in governo, che ha annunciato la revoca della concessione alla società della famiglia Benetton e una sanzione fino a 150 milioni di euro, e ha chiesto le dimissioni dei vertici del gruppo. Su Facebook il premier Conte ha scritto chiaro che “se ci sono responsabilità e la giustizia dovrà fare il proprio corso per accertarle. Ma il nostro Governo non può rimanere ad aspettare. Per questo abbiamo deciso di avviare le procedure di revoca della concessione alla società Autostrade, sulla quale incombeva l'obbligo e l'onere di curare la manutenzione del viadotto. Dovere del Governo di fare viaggiare i cittadini in sicurezza. Tragedie simili non devono ripetersi.”
Quanto costerebbe la revoca della concessione?
Poche ore prima era intervenuto anche il vicepremier, Luigi Di Maio: "I responsabili hanno un nome e un cognome: Autostrade per l'Italia” Ma la revoca è tecnicamente possibile? E soprattutto, quanto costerebbe allo Stato italiano? L'eventuale revoca della concessione ad Autostrade comporterebbe un risarcimento alla società che, secondo stime di fonti finanziarie si aggira intorno ai 15-20 miliardi. La convenzione prevede che il concessionario ha diritto ad "un indennizzo/risarcimento a carico del Concedente in ogni caso di recesso, revoca, risoluzione". L'indennizzo "sar à pari ad un importo corrispondente al valore attuale netto dei ricavi della gestione, prevedibile dalla data del provvedimento di recesso, revoca o risoluzione del rapporto, sino alla scadenza della concessione", nel 2038.
Dove paga le tasse Autostrade per l'Italia?Ieri il vice premier Di Maio aveva accusato Autostrade per l’Italia di incassare i pedaggi più alti d'Europa e di pagare tasse bassissime, peraltro in Lussemburgo". Fonti vicine alla società Autostrade per l'Italia hanno precisato che "sia Autostrade per l'Italia che la controllante Atlantia hanno sede in Italia a Roma, dove pagano le tasse". Autostrade per l'Italia è una società per azioni che ha sede a Roma, in via Bergamini 50. E' soggetta all'attività di direzione e coordinamento di un'altra società per azioni, Atlantia che ha anch'essa sede a Roma, in via Antonio Nibby 20. Atlantia è quotata in Borsa: il 45,46 per cento del capitale è flottante fra diversi piccoli azionisti, in maggioranza provenienti da Stati Uniti d'America e Regno Unito (poi l'Italia). Fra gli altri azionisti ci sono il fondo sovrano di Singapore GIC, gli americani di Blackrock, i britannici di HSBC e la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, tutti sotto il 10 per cento. Con il 30,25 per cento l'azionista di maggioranza di Atlantia è Sintonia SA che fa capo alla famiglia Benetton. Sintonia SA è una finanziaria lussemburghese controllata dalla holding Edizione della famiglia Benetton. Prima della ristrutturazione del gruppo, la società capofila era la Ragione di Gilberto Benetton & C sapa (sede a Treviso); dal 1 gennaio 2009 Edizione Holding spa e Sintonia SA sono state incorporate in Ragione sapa che si è trasformata in Edizione srl. Ricapitolando, l'azionista di maggioranza di Atlantia che controlla Autostrade per l'Italia è una societa' lussemburghese, Sintonia SA, che tramite Edizione srl fa capo alla famiglia Benetton. Ma sia Atlantia che Autostrade per l'Italia pagano le tasse in Italia dove hanno la sede legale.