POLITICA
Palazzo Chigi
Ddl bilancio: sindacati fortemente insoddisfatti dall'incontro con Draghi
Nessun accordo sulle pensioni tra Governo e Sindacati. Il premier: sul contributivo non si torna indietro. Cgil, Cisl e Uil pronti allo sciopero. Verso la proroga dell'Ape social e Opzione donna
Clima teso all'incontro, in particolare sul nodo pensioni, con quello che viene definito "un braccio di ferro" da fonti sindacali che descrivono così la riunione a palazzo Chigi. Le posizioni restano distanti.
Sbarra: "Confronto insufficiente, ci mobiliteremo"
Il confronto con il governo è stato "insufficiente" e per questo nelle prossime ore alla luce del testo di legge di bilancio che andrà in Cdm i sindacati daranno luogo a una fase di mobilitazione con manifestazioni. Lo ha detto il leader della Cisl Luigi Sbarra al termine dell'incontro con il premier Mario Draghi e i ministri dell'Economia, del Lavoro e della Pa Franco, Orlando e Brunetta a palazzo Chigi, sulla manovra e sulle pensioni.
"È mancato il confronto e il dialogo con il sindacato e le parti sociali". Sbarra esprime "l'assoluta insoddisfazione su questioni poste in maniera precisa. "Le risorse sono largamente insufficienti per finanziare una vera grande riforma degli ammortizzatori sociali", dice. E aggiunge: "È sbagliato considerare le pensioni un lusso o una regalia".
"La manovra rischia di venire avanti con gravi insufficienze e squilibri per effetto del mancato confronto con le parti sociali e il sindacato. Nel merito ci sono luci e ombre". Per Sbarra, "bene l'intervento di proroga dell'Ape sociale con l'ulteriore allargamento della platea e la proroga di Opzione donna" ma manca l'impianto sulla riforma delle pensioni chiesto dai sindacati.
Landini: "Nessun accordo"
"Accordi non ce ne sono stati". Così Maurizio Landini, numero uno della Cgil, al termine del confronto col premier Mario Draghi, sulla manovra. "Pretendiamo che gli investimenti necessari" alla crescita "non debbano produrre un lavoro precario", aggiunge.
"Con 600 milioni non fai una riforma degna di questo nome".
"Se giovedì (al Cdm sulla manovra) il governo confermerà questa impostazione nei prossimi giorni valuteremo iniziative unitarie di mobilitazione". "È chiaro quello che ci siamo detti stasera, nessuno può dire che non ha capito". "Se poi vorranno confrontarsi con noi siamo pronti a farlo giorno e notte, ma se non dovesse avvenire valuteremo quello che il governo fa e decideremo le iniziative di mobilitazione più adatte".
Bombardieri: "Valuteremo mobilitazione"
"Su queste risposte sulla manovra il sindacato unitariamente valuterà nei prossimi giorni, dopo le decisioni che saranno prese dal Consiglio dei ministri, forme e strumenti di mobilitazione per sollecitare scelte adeguate". Così il leader Uil , Pierpaolo Bombardieri al termine dell'incontro con il premier Mario Draghi sulla manovra.
"Sulle pensioni non c'è neanche una scelta: né 102 né 104 c'è solo la scelta di stanziare 600 milioni per la proroga di Opzione Donna e l'Ape sociale. Né ci sono risposte a chi ha versato per 41 anni i contributi a prescindere dalla età anagrafica non ci sono risposte sulla necessaria riforme complessiva".
L'incontro
L'incontro fra Governo e sindacati non è andato bene e, se giovedì in Cdm non cambierà nulla, i sindacati decideranno iniziative di lotta. Questo il risultato della riunione a palazzo Chigi sul ddl di bilancio che dovrebbe essere varato dopodomani. Domani il Governo tornerà ad incontrare i sindacati europei e mondiali, a margine dei lavori L20, ma sarà un incontro puramente formale, non negoziale.
Draghi ha detto chiaro e tondo sulle pensioni che "dal contribuitivo non si torna indietro". Ma questo non irrita i sindacati. Landini attacca su altre questioni: "Il Governo pensa a una crescita che farà tornare il pil ai livelli pre pandemia dalla fine del primo semnestre 2022. Questa crescita non può creare lavoro precario. Il sistema contributivo per le pensioni si regge solo se si pone fine alla precarietà del lavoro".
Bombardieri rimarca che il Governo non ha fatto scelte neppure sulla destinazione degli 8 miliardi di tagli alle tasse. L'intenzione del Governo - afferma la Uil - è di lasciar decidere le Camere sulla ripartizione tra imprese e dipendenti. "Per assurdo - afferma uno dei sindacalisti presenti alla riunione - potrebbero anche decidere di dare tutti i soldi alle imprese".
Anche il leader della Cisl Sbarra parla di "iniziative" del mondo del lavoro e sottolinea che 3 miliardi per gli ammortizzatori sociali sono troppo pochi. I presenti alla riunione affermano che Draghi è parso "irritato" dalla linea ferma dei sindacati. Il Presidente del Consiglio ha lasciato la riunione anzitempo per degli impegni. Il ministro per la Pubblica amministrazione Brunetta ha reso noto che i contratti pubblici si chiuderanno entro l'anno.