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TECH

Social birthday

I 10 anni di Facebook in 10 curiosità

Zuckerberg nel suo primo account si definiva un laureato di Harvard (ma ha abbandonato gli studi), il volto di Al Pacino dietro il logo e i competitor provano a fargli concorrenza dalla Russia alla Corea del Sud

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di Veronica Fernandes I dieci anni di Facebook arrivano prima dei 30 del suo ideatore, Mark Zuckerberg - che li compierà il 30 maggio e che oggi scrive un messaggio di amarcord e ringraziamento agli utenti sulla sua bacheca - e insieme al decimo anniversario del suo primo appuntamento con la ragazza diventata poi sua moglie, Priscilla Chan. 

Se le origini sono note e per alcuni persino oggetto di culto - dalla causa dei gemelli Wincklevoss al film che ne celebra genesi e successi, The Social Network - per festeggiare il compleanno del social network che a breve potrebbe superare, per numero di utenti attivi, la popolazione cinese, abbiamo scelto dieci curiosità. Una invece, l'ha scelta Zuckerberg ed è Lookout, uscita oggi come regalo agli utenti: basta aggiungere /lookout alla home e Facebook ci mostra un video con la nostra storia online. 

La laurea di Zuck? Una bugia tech
In un primo momento, nel suo profilo Facebook, si definisce un laureato a Harvard, titolo di studio che però non ha mai conseguito, come gli ricorda la CBS in questa intervista. E lui come si giustifica? Il sistema, spiega, non ha l'opzione per dire che mi sono ritirato. Oggi si legge "ha studiato a Harvard". 

The Facebook Guy era Al Pacino
Prima del restyling del 2007, nel logo di Facebook compariva il volto di uomo, soprannominato The Facebook Guy. A svelare la sua identità, nel libro The Facebook effect, è stato David Kirkpatrick: una fotografia di Al Pacino manipolata da un ex compagno di scuola di Zuckerberg. 

In principio ci fu il filesharing
Quando Facebook era ancora The Facebook, nel 2004, Zuckerberg lo aveva immaginato dotato di una piattaforma di filesharing, Wirehog, che permettesse agli amici di connettersi e scaricare documenti, musica e film: "si diffonderà alla stessa velocita di thefacebook.com", aveva detto in questa intervista. Errore. Non esiste più.

Beacon, le scuse di Zuck: abbiamo fatto un pessimo lavoro
Lanciato nel 2007, Facebook Beacon inviava al social network i dati dei siti utilizzati dagli utenti che, condividendo le attività con gli amici, permettevano alla pubblicità di produrre spot targetizzati. In alcuni casi monitorava gli utenti anche quando non erano loggati su Facebook. Risultato: un disastro. Tanto che Zuckerberg, come si legge qui, ammette: "abbiamo fatto un pessimo lavoro, ci scusiamo". Il servizio scompare nel 2009.

Il flop del primo giorno in Borsa
Il titolo ha perso fino al 13% scendendo ben al di sotto dei 38 dollari stabiliti al collocamento, durante la sua prima giornata in Borsa. Un avvio deludente e tra le polemiche: a finire sotto accusa il Nasdaq che per un problema tecnico ha fatto slittare di mezz'ora il lancio. 

L'utente più anziana ha 106 anni
L'attivissima e "social" Edythe Kirchmaier è l'utente più anziana con un profilo attivo su Facebook. Quando ha festeggiato il suo compleanno numero 106 ha subito postato una foto con tanto di corona e biglietti di auguri, oltre alla torta. Il traguardo dei 105 lo aveva tagliato facendo volontariato. Anche lì, non aveva mancato di mostrare la foto ai suoi oltre 50 mila followers. 

Dove l'Italia fa più like
Secondo la compagnia di analisi dei social network Social Bakers in Italia il politico più amato è Barack Obama, seguito da Beppe Grillo e Nichi Vendola. Tra i personaggi famosi: Vasco Rossi, Belen Rodriguez e Ligabue. Lo sportivo con più fan locali è Valentino Rossi, seguito dalla Juventus e da Cristiano Ronaldo. E le località che Facebook Italia predilige? Fiumicino, piazza San Marco e la Stazione Centrale di Milano. 

Non taggarmi! Come FB ha cambiato il nostro lessico quotidiano
Evidentissima in inglese, non passa però inosservata nemmeno in italiano l'influenza che Facebook ha avuto sul nostro linguaggio. Taggare, tra i più usati, significa indicare il nome di una persona in una foto, fare un like vuol dire premere l'apposito pulsantino. E la popolarità si misura in base al numero di follower, un gradino sotto gli amici. 

I Facebook degli altri
In Cina spopolano Renren (qui il profilo dell'azienda in inglese) e Facekoo, il cui nome la dice lunga, su cui si possono fare acquisti anche con i koo dollars sulla sua piattaforma di e-commerce. La Corea del Sud ha il suo Cyworld: il nome richiama sia il mondo cyber sia un gioco di parole con il coreano "relazione". In Russia e in tutte le ex repubbliche sovietiche si usa" compagni di classe", Odnoklassiki,  dal 2004 in Giappone ci si iscrive su Mixi, in India, tra i tanti nati, uno degli ultimi è World Float









 
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