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POLITICA

Norme in discussione

Semplificazioni, nella bozza del Dl spinta alla rigenerazione dei centri storici

Con appositi piani urbanistici, più facile demolire e ricostruire

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di Tiziana Di Giovannandrea Continua il lavoro del Governo sul Decreto Semplificazioni. Si tratta della prima delle riforme obbligate dal Recovery Plan per sveltire e snellire la burocrazia e le lentezze che possono rallentare la realizzazione del Pnrr. Palazzo Chigi e Mef continuano a limare la bozza del Dl Semplificazioni che nasce proprio per rimuovere gli impedimenti che frenano la crescita del Paese. Mario Draghi parla di "colli di bottiglia".

La bozza del Dl Semplificazioni, ancora provvisoria, ai fini dell'efficienza energetica spinge la rigenerazione dei centri storici, consentendo di demolire e ricostruire "nelle zone omogenee A, nei centri e nuclei storici consolidati" e altre aree "di particolare pregio storico e architettonico" rispettando in sostanza, viene spiegato, i parametri pre-demolizione. Con "appositi piani urbanistici" e rispettando i palazzi vincolati, si potrà così ricostruire anche con "ampliamenti fuori sagoma o innalzamento dell'altezza" purché "nei limiti delle distanze legittimamente preesistenti". 

Nella bozza del Dl Semplificazioni è prevista una Soprintendenza unica per tutte le opere coinvolte nel Piano Nazionale di riprese e resilienza e un accesso più facile al Superbonus del 110%. Per quanto riguarda la Soprintendenza unica la sua creazione servirà per velocizzare le procedure di autorizzazione nel rispetto della tutela paesaggistica ed archeologica. Per quanto riguarda il Superbonus del 110% sono in corso consulti tra i vari ministeri sulle novità da introdurre per agevolare la sua utilizzazione.

Il ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha precisato che: "Nel Decreto Semplificazioni ci saranno misure che tenderanno ad accelerare sia le opere del Pnrr sia le altre opere. Poi ci sarà una seconda fase, cioè una legge delega, per migliorare e rivedere il Codice dei contratti attraverso cui tutte le stazioni appaltanti operano nella contrattualistica pubblica". Ad ogni modo, la seconda fase "dovrà essere avviata entro l'anno". Il ministro ha spiegato che "non si tratta solo di velocizzare la fase dei contratti, ma anche quella della progettazione e delle autorizzazioni". Per la progettazione "dobbiamo aumentare la qualità delle stazioni appaltanti, è un problema di risorse umane", per cui, "vogliamo stanziare risorse affinché le  stazioni appaltanti facciano buoni progetti che alla verifica della sicurezza non vengano rimandati indietro". Quanto alle autorizzazioni "il Governo proporrà una serie di semplificazioni importanti senza rinunciare alla valutazione dell'impatto ambientale, né al paesaggio, né alla sicurezza, perché vogliamo opere sostenibili che durino nel tempo".

Il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, sul Dl Semplificazioni ha sottolineato che si tratta di una "operazione molto grande" sottolineando come l'Unione europea abbia dato un "grande impulso" con i fondi messi a disposizione.

La norma sulla liberalizzazione del subappalto e la reintroduzione del massimo ribasso, norme in bozza ed in discussione, hanno suscitato non soltanto le proteste dei sindacati, che minacciano lo sciopero generale, ma anche critiche nel mondo politico. Il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni da detto: "Sugli appalti spero non sia vero. Ieri Draghi ha detto che è ora di dare agli italiani. A quanto pare, però, per ora agli italiani verranno date deroghe al Codice degli appalti, gare assegnate al ribasso, liberalizzazione dei subappalti. Tradotto: paghe da fame e sfruttamento, lavoro in nero, rischi concreti di infortuni causati dalla minore sicurezza. Mi auguro che quanto trapela in queste ore non sia vero. ln caso contrario - conclude Fratoianni - sarebbe di una gravità e di un'ipocrisia senza precedenti." 
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