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POLITICA

​​Le proposte del Governo al Parlamento

La stretta di Natale

Conte e capidelegazione decidono per la linea dura. Divieto di uscire dal proprio comune a natale e capodanno. No a ricongiungimenti familiari e ai viaggi verso le seconde case fuori regione. Niente sci, niente crociere. Il nuovo dpcm anti-covid sarà in vigore dal 4 dicembre

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Il governo decide di blindare il natale e il capodanno stabilendo che il 24 e 25 dicembre e il primo gennaio non si potrà uscire dal proprio comune. Sulle persone da ospitare a cena o a pranzo a casa non arriveranno regole e divieti, ma raccomandazioni e l'invito a evitare di stare con persone non conviventi. In tutto il periodo, compreso il natale, resterà il coprifuoco dalle 22 e l'apertura dei negozi fino alle 21. La messa di natale dovrebbe essere anticipata alle 20. 

Nei giorni immediatamente precedenti il natale, forse il 21, dovrebbe entrare in vigore la "zona gialla rafforzata" per evitare che le festività natalizie facciano salire la curva del contagio, e conseguente terza ondata. Il presupposto di partenza è il probabile passaggio in zona gialla di tutte (o quasi) le Regioni nelle prossime settimane, con possibile discesa sotto 1 dell'indice RT di trasmissione del virus.

Nella notte si è conclusa una lunga discussione tra i ministri: a confronto la linea rigorista del Ministro della Salute Roberto Speranza e dei ministri Pd Dario Franceschini e Francesco Boccia, con la linea della prudenza espressa dal 5s Alfonso Bonafede, e quella più 'aperturista' del ministro di Iv Teresa Bellanova. Il premier Giuseppe Conte, che nel pomeriggio aveva aperto alle richiesta dei capigruppo di valutare un allentamento di alcune misure, alla fine sposa la linea più prudente. Unica eccezione, i ristoranti: potranno restare aperti a pranzo, nelle zone gialle, il 25 e 26 dicembre e il primo gennaio. L'ipotesi, attualmente, è che le misure più restrittive per le festività valgano dal 21 dicembre al 6 gennaio, ma non sono escluse variazioni dopo il confronto, domani, con il parlamento e le regioni. 

Anche sugli spostamenti nel governo vince intanto la linea della prudenza. Nel periodo natalizio ci si potrà spostare tra le regioni solo per raggiungere la propria residenza e forse anche il proprio domicilio, oltre che per provati motivi di lavoro, salute o necessità. Non ci si potrà invece spostare per incontrare i parenti o andare verso le seconde case fuori regione: "non possiamo rischiare di far ammalare i nostri nonni e non possiamo ignorare che abbiamo ancora centinaia di morti ogni giorno", spiega un ministro rigorista. 

Altri nodi restano da sciogliere e lo saranno solo dopo il confronto con il parlamento e con le regioni. Sulla chiusura degli alberghi vicini alle piste da sci si dibatte a lungo, ma una decisione non sarebbe ancora stata presa. Ma ci sono alcuni punti fermi: gli impianti sciistici restano chiusi fino a gennaio (Francia e Germania dovrebbero fare come l'Italia, avrebbe detto il premier nel pomeriggio) e per evitare il contagio di ritorno da altri paesi che hanno gli impianti aperti, dovrebbe esserci obbligo di quarantena. Le crociere dovrebbero subire uno stop, per evitare che le feste vietate a terra, si svolgano in mare.
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