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SALUTE

14 le province interessate oltre alla Lombardia

Coronavirus, le misure adottate con il decreto del presidente del Consiglio

E' stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il testo del Decreto del presidente del Consiglio dei ministri firmato questa notte per l'emergenza Coronavirus.

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"Evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori, nonché all'interno dei medesimi territori".

E' quanto dispone il testo finale, firmato dal premier Conte e pubblicato sul sito del governo, del dpcm che introduce nuove misure restrittive per contenere il contagio da Coronavirus. La misura, efficace dall'8 marzo al 3 aprile, riguarda la Regione Lombardia e le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia.

Vengono comunque fatti salvi gli "spostamenti per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o spostamenti per motivi di salute". Ed è "consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza".   

Il mancato rispetto degli obblighi del dpcm, che include una serie di misure restrittive che vanno dalla chiusura delle scuole a quella delle piste da sci, può essere punito con l'arresto fino a 3 mesi e fino a 206 euro di ammenda. "Il prefetto assicura l'esecuzione delle misure, nonché ne monitora l'attuazione da parte delle amministrazioni competenti" e ove occorra "si avvale delle forze di polizia, con il possibile concorso del corpo dei Vigili del fuoco, nonché delle forze armate, dandone comunicazione al presidente della Regione".

Non si ferma tutto
Giuseppe Conte firma un decreto del presidente del consiglio che limita le possibilità di movimento nelle zone più colpite dal contagio coronavirus. Non è un "divieto assoluto", spiega, "non si ferma tutto", non si bloccano treni e aerei: sarà possibile muoversi per comprovate esigenze lavorative o per emergenze e motivi di salute, ma la polizia potrà fermare i cittadini e chiedere loro perché si stiano spostando in territori dove la crescita dei casi di contagio porta il governo a disporre misure mai così restrittive.

Misure più rigorose nelle 14 province
Nel dpcm finale ce ne sono alcune generalizzate per tutta italia, tra cui lo stop a pub, discoteche, sale gioco e manifestazioni di cinema e teatro e ce ne sono altre, molto più rigorose, che riguardano un'ampia fascia del nord italia. "non c'è più una zona rossa - spiega il premier - scomparirà dai comuni di Vo' e del lodigiano, ma ci sarà una zona con regole più rigorose che riguarderà l'intera Lombardia e poi le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia.

Qui fino al 3 aprile - per fare solo due esempi - saranno limitati i movimenti, salva la possibilità di rientrare a casa propria, e i bar e i ristoranti dovranno chiudere alle 18 e per il resto della giornata garantire distanze di almeno un metro. Chi ha 37,5 di febbre è invitato a restare a casa, chi è in quarantena ha il divieto assoluto di uscire.

Chiusura scuole, misure economiche
Restano chiuse intanto le scuole in tutta Italia. e Conte assicura che si lavora anche sul fronte delle misure economiche: lunedì o martedì non appena sara' pronta una bozza del decreto da 7,5 miliardi annunciato dal governo, incontrerà le opposizioni ma, sottolinea, è il governo a gestire. L'altro fronte su cui il governo opera è quello sanitario: il premier annuncia la firma di un contratto per la produzione tutta italiana di 500 dispositivi al mese di rianimazione, con l'obiettivo di fare di più e anche l'incremento della linea produttiva dei dispositivi di protezione come le mascherine.

Spostamenti
Nessun obbligo di comunicare all’Asl o al proprio medico se si viene dalla Lombardia o da una delle 14 province coinvolte dal contagio: l’obbligo esiste solo per chi arrivi in Italia dall’estero, essendo passato da una zona indicata dall’Oms come a rischio epidemiologico. È quanto emerge dal testo del dpcm sul Coronavirus pubblicato oggi in Gazzetta ufficiale. 

"Le limitazioni introdotte oggi non vietano gli spostamenti per comprovati motivi di lavoro. Salvo che siano soggettI a quarantena o che siano risultati positivi al virus, i transfrontalieri potranno quindi entrare e uscire dai territori interessati per raggiungere il posto di lavoro e tornare a casa. Gli interessati potranno comprovare il motivo lavorativo dello spostamento con qualsiasi mezzo, inclusa una dichiarazione che potrà essere resa alle forze di polizia in caso di eventuali controlli". La precisazione arriva dalla Farnesina che ha predisposto una nota esplicativa alle norme del Dpcm pubblicato oggi e le ha rese pubbliche sul sito del Ministero degli Affari Esteri.

Trasporto merci
"Le merci possono entrare ed uscire dai territori interessati. Il trasporto delle merci è considerato come un'esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può quindi entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi all'interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci". Lo precisa una nota esplicativa del dpcm pubblicata sul sito del governo. L'Assolombarda ha messo a punto un vademecum per le imprese.

'Nessun blocco a produzione e merci' ma "è opportuno adottare misure di prevenzione e di cautela nei confronti dei trasportatori". Lo sottolinea Assolombarda provando a chiarire alcuni nodi del decreto in vigore da oggi fino al 3 aprile. "Gli autisti non possano scendere dai mezzi e siano muniti di dispositivi medici di protezione e prevenzione quali mascherine e guanti monouso; se il carico/scarico richiede la discesa dal mezzo deve essere mantenuta la distanza di sicurezza (1 metro) e la documentazione di trasporto sia trasmessa in via telematica".
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