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POLITICA

Lombardia

Gori: "Il vento populista ha spazzato via tutto"

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"Quello che è stato ricordato come il paradosso del collegio di Pesaro, nella conferenza stampa di Matteo Renzi, dove il candidato del M5S, in fuga, peraltro, che non ha neanche fatto la campagna elettorale, ha trionfato sul ministro Marco Minniti credo che sia un po' il segno di queste elezioni, dove il vento populista ha spazzato via tutto", dichiara il candidato del centrosinistra a governatore della Lombardia Giorgio Gori, commentando i risultati elettorali delle politiche e delle regionali, che hanno visto sconfitti sia lui che il Pd.

"Noi abbiamo eretto delle difese, con molta energia" e "i risultati, in alcune situazioni, come a Milano, sono molto positivi ma non sufficienti per poterci porre in competizione con la vittoria, rispetto alla gara regionale", ammette. "Io ho l'ambizione, comunque, di aver lasciato un segno, noi abbiamo lasciato un segno, in questa campagna elettorale, di una politica seria, che si sforza di essere credibile, di non raccontare delle balle ai cittadini, di tenere alta la bandiera del riformismo e io non farò mancare il mio impegno, nei prossimi anni, per mantenere vivi questi valori e questo modo di fare politica", assicura.

"La concomitanza tra tra elezioni politiche e regionali ha fatto sì che queste ultime fossero elezioni molto politiche e molto poco regionali, quindi, il dato forte del centrodestra che ha caratterizzato, in Nord Italia, il voto politico, lo ritroviamo tutto nel voto regionale", sostiene. Ma, "la mia carriera professionale è cominciata, davvero, il giorno in cui sono stato licenziato da Vittorio Feltri; la mia carriera da sindaco è cominciata con la sconfitta delle parlamentarie del Natale del 2012 e chissà che da questa sconfitta non possa nascere qualcosa di altrettanto buono", auspica. "Io continuo a pensare che ci sia bisogno di partiti democratici e riformisti in Italia e in Lombardia", conclude.
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