ITALIA
Frasi offensive sui libri di testo, Azzolina: "Occorre essere vigili"
La casa editrice precisa: libro vecchio, nuova edizione non contiene quelle frasi
In un post su fb Fusacchia parla di due libri, entrambi per ragazzi. Nel primo, un testo scolastico, bisogna concludere le frasi capendo quale sia la seconda parte corretta. "Sono uscito senza ombrello..." finisce con "...cosicché mi sono bagnato". "Cosicché non lo usa più nessuno ma diciamo che va bene, ci sta", osserva Fusacchia. E poi segue la frase: "Lucia è troppo grassa..." e l'unica combinazione possibile è la frase che finisce con "...per indossare una minigonna".
Gli fa eco la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina: "Quelle frasi sono semplicemente vergognose". "Faremo i dovuti approfondimenti e segnaleremo la cosa all'Associazione italiana editori, che siamo certi offrirà la sua collaborazione per evitare che cose del genere accadano ancora. Dobbiamo essere ancora più vigili sul tema del sessismo", dice la ministra.
Immediata la precisazione della direttrice editoriale di Rizzoli Education la casa editrice del testo “incriminato”. "Il passaggio è relativo a un libro di testo pubblicato sei anni fa. Da allora sono state pubblicate due nuove edizioni, abbiamo arricchito e rinnovato la didattica prestato estrema attenzione ai temi delle pari opportunità, modificando tra l'altro le frasi che ci avete segnalato" ha chiarito Alessandra Porcelli. "Ci preme segnalare che Come casa editrice siamo molto sensibili a queste tematiche tanto che negli ultimi due anni abbiamo lanciato un progetto per i libri della scuola primaria denominato "Obiettivo parità", che prevede la supervisione di illustrazioni, linguaggio e brani antologizzati – prosegue Porcelli- Questa iniziativa è finalizzata a contrastare gli stereotipi di genere attraverso l'esperienza di Irene Biemmi, che è docente di pedagogia sociale dell'Università di Firenze ,specialista di pedagogia di genere. Siamo sempre a disposizione per accogliere suggerimenti e stimoli volti a migliorare la nostra produzione editoriale".