Pesanti ricadute su famiglia, lavoro, vita sociale e culturale
Istat: oltre 3 milioni di italiani con disabilità, la metà sono anziani
Primo rapporto Istat sulle persone con disabilità presentato a Roma: sono circa 1,5 milioni gli ultra 75enni in condizione di disabilità, quasi 1 milione sono donne. Il presidente Mattarella: "Le persone con disabilità rappresentano un giacimento di qualità, energie e risorse di cui il Paese spesso si priva perché non li mette nelle condizioni di esprimerle". Messaggio del Papa in occasione della Giornata Mondiale: non esistono persone di serie A e di serie B.
Il 5,2% della popolazione italiana, circa 3,1 milioni di persone, a causa di problemi di salute, hanno gravi limitazioni che gli impediscono di svolgere normali attività quotidiane. Sono gli anziani i più colpiti: quasi 1 milione e mezzo di ultra settantacinquenni si trovano in condizione di disabilità e 990.000 di essi sono donne.
Il 26,9% delle persone con queste limitazioni vive da sola, il 26,2% con il coniuge, il 17,3% con il coniuge e figli, il 7,4% con i figli e senza il coniuge, circa il 10% con uno o entrambi i genitori, il restante 12% circa vive in altre tipologie di nucleo familiare.
Sono i dati del rapporto Istat "Conoscere il mondo della disabilità" presentato in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, durante una iniziativa promossa dall'Inail, il Comitato Italiano Paralimpico e l'Istat, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Secondo il Rapporto, la "geografia della disabilita'" vede le Isole sono al primo posto con un'incidenza del 6,3% della popolazione contro il 4,8% (il valore più basso) del Nord. Le Regioni nelle quali il fenomeno è più diffuso sono Umbria e Sardegna (rispettivamente l'8,7% e il 7,3% della popolazione) . L'incidenza più bassa si registra in Veneto, Lombardia e Valle d'Aosta.
Meno partecipazione al lavoro
Nella popolazione compresa tra i 15 e i 64 anni è occupato solo il 31,3% di coloro che soffrono di gravi limitazioni (26,7% tra le donne, 36,3% tra gli uomini) contro il 57,8% delle persone del resto della popolazione, emerge dal rapporto Istat, che evidenzia, inoltre, che le persone con disabilità sono in prevalenza occupate nel settore della Pubblica Amministrazione: il 49,7% rispetto al 41,3% di quella senza limitazioni.
Ridotta vita sociale e culturale
Soltanto il 43,5% delle persone con limitazioni dispone di una rete di relazioni, un valore assai inferiore a quello relativo al resto della popolazione: 74,4%. La limitazione grave, inoltre, costituisce un ostacolo alla partecipazione culturale: solo il 9,3% delle persone che ne soffrono va frequentemente al cinema, al teatro, a un concerto o visita un museo durante l'anno. Nel resto della popolazione il dato si attesta al 30,8%.
Le ricadute sulle famiglie
In Italia sono circa 2 milioni e 300 mila le famiglie nelle quali vive almeno una persona con limitazioni gravi. Per assistere il familiare con disabilità il 32,4% delle famiglie riceve sostegno da reti informali; si tratta di una percentuale quasi doppia rispetto al totale delle famiglie (16,8%).
Le famiglie in cui vivono persone con disabilità, inoltre, faticano a conciliare la carriera lavorativa e l'attività di cura: solo il 24,5% ha almeno un componente della famiglia in una posizione apicale o intermedia nella propria attività lavorativa (nel resto delle famiglie è il 30%); il 28,4% ha un componente che ricopre la posizione di operaio (il 25,5% nelle altre famiglie) e il 9,6% ha almeno una persona disoccupata (7,3% nel resto delle famiglie).
Mattarella: giacimento di risorse
"Le persone con disabilità rappresentano un giacimento di qualità, energie e risorse di cui il Paese spesso si priva perché non li mette nelle condizioni di esprimerle", ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della presentazione del primo rapporto Istat sulla disabilità. Il capo dello Stato ha preso la parola pur non essendo previsto il suo intervento.
Il messaggio del Papa
"Occorre sviluppare gli anticorpi contro una cultura che considera alcune vite di serie A e altre di serie B: questo è un peccato sociale! Avere il coraggio di dare voce a quanti sono discriminati per la condizione di disabilità, perché purtroppo in alcune Nazioni, ancora oggi, si stenta a riconoscerli come persone di pari dignità, come fratelli e sorelle in umanità", scrive il Pontefice nel suo messaggio in occasione della Giornata mondiale delle persone con disabilità.