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TECH

Il motore di ricerca ora segnala quando ci sono contenuti rimossi

Google risponde all'Ue: diritto all'oblio pari al diritto ad informare

Più equilibrio tra il diritto all'oblio e quello di essere informati. Così Google spiega all'Unione europea la decisione di segnalare che un link è stato rimosso dal motore di ricerca: "non viola la privacy e assicura trasparenza". In un documento le risposte alle 26 domande poste dall'Ue.

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di Celia Guimaraes Google difende il diritto di informare i siti web quando alcuni contenuti vengono rimossi dai risultati di ricerca in seguito all'applicazione del diritto all'oblio. E lo fa rispondendo alle 26 questioni poste dall'Unione europea in merito.

​L'argomentazione fa parte delle risposte alle 26 domande scritte che erano state sottoposte dall'Unione europea due settimane fa.Google ha anche annunciato pubbliche consultazioni sul diritto all'oblio nei Paesi europei. In Italia l'appuntamento è fissato per il 10 settembre a Roma.

Privacy e trasparenza
Accusata di non tutelare in alcuni casi l'anonimato di chi fa richiesta di rimozione, Google ha risposto affermando che non viola le normative europee sulla privacy perché non vengono condivisi dati personali dei cittadini. Soprattutto, ha sottolineato, informare dell'avvenuta rimozione consente a Google di ricevere feedback da parte dei gestori dei siti, feedback utili a rivelare richieste illegittime di diritto all'oblio, erroneamente assecondate.  

"La notifica (della rimozione) agli amministratori dei siti assicura la trasparenza e rende possibile fare correzione quando una rimozione si dimostra essere errata", scrive Google.

"Abbiamo avuto informazioni dai webmaster che ci hanno portato a rivalutare le rimozioni e a reinserire (i link) tra i risultati di ricerca. Questi feedback degli amministratori - evidenzia la compagnia - ci consentono di fare una pesatura più equilibrata dei diritti, migliorando così il nostro processo decisionale e il risultato per gli utenti e gli amministratori".

 
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