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POLITICA

Palazzo Chigi

Governo. Ieri la cabina di regia sul decreto fiscale, oggi il Cdm

Non è stato affrontato il tema dei tamponi "calmierati", in vista dell'obbligo, da oggi, del green pass in tutti i luoghi di lavoro. "Sui tamponi c'è ancora da lavorare", chiariscono fonti interne. Dovrebbe tenersi lunedì la riunione del Cdm per l'esame della manovra

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Si è tenuta ieri nel pomeriggio, a Palazzo Chigi, la cabina di regia col premier Mario Draghi.

Nel corso della riunione, riferiscono alcuni presenti all'Adnkronos, non è stato affrontato il tema dei tamponi 'calmierati', in vista dell'obbligo, da oggi, del green pass in tutti i luoghi di lavoro, ma è stato fatto solo il punto sul dl fiscale.

Non è affatto scontato, viene spiegato dalle stesse fonti, che il tema approdi sul tavolo del Consiglio dei ministri, programmato per oggi alle 11, come sostenuto dai sindacati al termine dell'incontro con Draghi e il ministro del Lavoro, Andrea Orlando.

Di certo, oggi andranno il decreto fiscale e le misure sulla sicurezza sul lavoro, "sui tamponi c'è ancora da lavorare", chiariscono le stesse fonti.

L'incontro di questa sera è stato propedeutico al Consiglio dei ministri convocato per oggi.

Dovrebbe tenersi lunedì, invece, la riunione del Cdm per l'esame della Manovra. Si apprende da fonti di governo al termine della cabina di regia a palazzo Chigi.

Il Cdm oggi alle 11
Più tempo per le cartelle fiscali, il rifinanziamento di altre 13 settimane di Cassa Covid fino alla fine dell'anno, un fondo con le risorse per pagare l'indennità ai lavoratori in quarantena e un pacchetto di misure per la sicurezza sul lavoro. Si allarga il decreto fiscale, atteso in Cdm, che accompagnerà come di consueto la legge di bilancio.

Il governo potrebbe esaminare domani anche Il Documento programmatico di bilancio con la griglia della manovra, la prima a firma Draghi-Franco, da inviare a Bruxelles entro oggi (termine non perentorio). Ma potrebbe aver bisogno di più tempo per mettere a punto l'articolato della legge di bilancio - che ha una base di partenza di 20-25 miliardi - da trasmettere alle Camere entro il 20 ottobre.

Nel decreto fiscale entra anche il pacchetto di norme sul lavoro, come confermato dai leader sindacali al termine dell'incontro a Palazzo Chigi, con il presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. "Dentro al decreto che dovrà andare in Cdm hanno confermato e accolto la nostra richiesta di rifinanziare altre 13 settimane di Cassa Covid fino alla fine dell'anno", ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini spiegando che è stato affrontato anche il tema del blocco dei licenziamenti che scadono entro il 31 ottobre per tutta una serie di settori, dal tessile all'abbigliamento.

Nel dl ci sarà anche l'attesa norma per equiparare di nuovo la quarantena alla malattia. Un fondo di 900 milioni garantirà di finanziare fino al 31 dicembre l'indennità per i lavoratori in quarantena Covid. Dovrebbe anche essere rifinanziato il congedo al 50% per i lavoratori con figli minori di 14 anni in quarantena o in Dad. 

Nel provvedimento sarà inserito inoltre un pacchetto di misure sul tema della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, discusso ieri con i sindacati. In presenza di lavoratori irregolari o di violazioni delle norme di sicurezza scatterà la sospensione dell'attività economica e lavorativa.

La soglia di lavoro nero scende dal 20 al 10% rispetto al totale dei lavoratori dell'impresa e saranno individuate le casistiche che permettono da subito di poter sospendere le attività fino a quando l'azienda non si rimette in regola. Si prevede il rafforzamento dell'Ispettorato del lavoro attraverso l'accelerazione delle procedure di reclutamento di ispettori e di personale tecnico e amministrativo.

Arriva anche una banca dati informatica unica che metterà in sinergia Ispettorato nazionale del lavoro, Inail, regioni e Asl. Si riattiva inoltre la commissione consultiva al ministero del Lavoro per il monitoraggio.

Sul fronte fiscale, è atteso un nuovo intervento sulle cartelle esattoriali congelate per la pandemia e per le quali è ripartita la notifica dal primo settembre. Una risoluzione parlamentare approvata da tutte le forze di maggioranza chiede di concedere fino a 150 giorni per pagare le cartelle notificate dal 1 settembre e di rimettere nei termini chi è decaduto dalle rate della rottamazione.

La dilazione potrebbe essere di ulteriori 60 giorni e sarà accompagnata dalla possibilità di rientrare e di beneficiare della rimodulazione dei termini per chi è decaduto dalla rottamazione ter e dal saldo e stralcio.
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