POLITICA
Paragone: "Per espellermi dovranno sudare"
Grillo promuove la manovra e congela l'implosione M5s: "Qualcosa è rimasto"
Il garante e co-fondatore del Movimento 5 stelle esprime giudizi positivi sulla manovra e rilancia il movimento stesso. Sulle Sardine dice: "Sono un commando dell'ufficio igiene". Intanto Paragone avvisa che sarà dura riuscire a buttarlo fuori dal movimento
Il garante promuove la manovra
"E' stato fatto un buon lavoro. Io sono fiducioso. Adesso chiudiamo questa legge economica molto interessante. Si chiude con pochi soldi e ci saranno sorprese''.
Sulla prescrizione
''Io ho una denuncia per vilipendio e non ho neanche più la condizionale, quindi spero nella prescrizione''. Così Grillo ironizza sul braccio di ferro sulla prescrizione nelle forze di maggioranza.
Sardine: sono un commando dell'ufficio igiene
"Giovani, puliti, entusiasti, grandiosi, ma modesti. Senza odiare, vogliono solo dignità. Non per loro, ma per gli Italiani. Non chiedetegli di più. Li rimproverano perché non hanno un progetto, non si presentano alle elezioni, non affrontano le diseguaglianze economiche, non protestano contro i responsabili del cambiamento climatico". Lo scrive sul suo blog Beppe Grillo in un post dal titolo 'Le Sardine sono un movimento igienico-sanitario': "Non chiediamogli di essere quello che non sono - scrive - Le Sardine sono solo un commando dell'ufficio d'igiene per ristabilire la salute pubblica. Non chiediamo a un infermiere di progettare una cattedrale. Eppure le cattedrali servono. Ma oggi nessun partito riesce a progettare nemmeno una chiesa da campo. Nessuno formula un progetto di società per cinquant'anni. Nel vuoto di inventiva dei partiti e degli intellettuali, è comprensibile che appena c'è qualcosa che si muove e che somiglia a un movimento, tutti gli chiedano tutto". Insomma, dice ancora, "Lasciamole in pace. Sardine, continuate a disinfettare".
Per Grillo, "le Sardine sono come tennisti vestiti di bianco che sfidano una squadra di rugbisti fangosi, volgari, incattiviti (con tutto il rispetto per i veri rugbisti gentiluomini). Le sardine non reclamano altro che l'igiene della parola. Reclamano una convalescenza vigorosa dalla attuale malattia delle lingue e delle menti che fa sembrare certe espressioni pubbliche un vociare roco di hooligan pronti al balzo, oppure un minacciare gradasso di un capobanda. Anche noi - continua - in passato abbiamo un po' esagerato. Ma ora non lo facciamo più. E le nostre esuberanze erano un raffreddore rispetto alla peste che osteggiano le Sardine".
Stampa romana: "Grillo rispetti i cronisti"
"Siete voi le sardine. Avete aliti terribili. Siete poco puliti". "Certe volte è meglio tacere. Avremmo voluto farlo rispetto a quanto detto da Grillo all'hotel Forum ai cronisti e alle croniste. Pensiamo tuttavia che per una volta avrebbe fatto meglio a tacere il comico". E' quanto si legge in una nota della Segreteria Associazione Stampa Romana.
Paragone: "Mi cacciano? Dovranno sudare"
A Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, Gianluigi Paragone, senatore del Movimento 5 stelle a rischio di espulsione, mostra il dito medio in risposta alla domanda dei conduttori su quale gesto farebbe nel caso venisse cacciato dai Cinquestelle. "Per espellermi dovranno sudare, si apra questo procedimento, io difenderò le mie ragioni facendo valere il programma. Sarò io a vincerla". Perché è così sicuro che non verrà espulso? ''Possono anche farlo, ma vorrebbe dire che il programma elettorale è una burla, visto che lì c'erano scritte le stesse cose che io dico anche ora. Io voglio rimanere fedele al programma elettorale, difendo i miei no''. Se uscisse dal M5s andrebbe nella Lega? ''No, assolutamente no''. Se venisse espulso, andrebbe nel gruppo Misto? ''Ma non mi cacceranno...''. Grillo o Di Maio l'hanno chiamata? ''No, non mi hanno chiamato e non ci siamo visti''. Ieri Grillo era Roma, ma lei era a cena con Di Battista... ''Con lui e con degli attivisti: evidentemente non è vero che il mondo 5s mi vede come un marziano...'' Prima di lasciare lo studio di Un Giorno da Pecora, infine, Paragone ha imbracciato la chitarra e ha cantato una versione 'politica' del brano natalizio 'Tu scendi dalle stelle', che è diventata 'Non lascio i Cinquestelle'.