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POLITICA

Sul blog

Grillo dopo lo scandalo Mose: "La corruzione è il primo partito"

Dopo lo scandalo Mose, Grillo dal suo blog attacca Matteo Renzi e il sistema che chiama Grande Opera Inutile: "Quanti voti sposta la corruzione? Tanti, di tutti quelli che ne godono".

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Dal suo blog Beppe Grillo torna ad attaccare Matteo Renzi. L’occasione, questa volta, è l’inchiesta Mose

La corruzione è il primo partito
Dopo l'astensionismo, scrive, la corruzione è il primo partito d'Italia: "Quanti voti sposta la corruzione? Tanti. Di tutti quelli che ne godono, anche di poche briciole gettate sotto il tavolo. Dopo l'astensione, la corruzione è il primo partito del voto". 

Grillo a Renzi: i ladri sono nel tuo partito
All’indomani della tangentopoli veneta, il premier aveva commentato: “Il problema della corruzione non sono le regole che non ci sono, ma quelle che non si rispettano, il problema sono i ladri, non le regole". Da qui la replica del leader dei Cinque Stelle: “Di che regole parla Renzie? Di quelle che non ci sono? Della legge anticorruzione che il M5S ha proposto? Della legge sui conflitti di interesse (presenti a mani piene nel suo governo)? Di nuovi strumenti da mettere a disposizione della magistratura resa (quasi) innocua da decine di leggi fatte dal partito unico PD/Forza Italia in vent'anni? O forse allude agli inquisiti candidati nel suo partito alle europee”?
 
"Renzie, i ladri stanno (anche) nel tuo partito"
Il secondo affondo contro Renzi è sui ladri: “Ma i ladri stanno (anche) nel tuo partito, li avete fatti eleggere voi, avete dovuto aspettare la magistratura per fare il lavoro che avreste dovuto fare voi? Allontanarli a calci".

Grande Opera Inutile
Dopo e Expo e Mose, scrive Grillo, più che di scandali “che non scandalizzano più nessuno” parla di cronaca quotidiana, di sistema delinquenziale che definisce Grande Opera Inutile: “cifre gonfiate, emergenze costruite ad arte per evitare i controlli, appalti agli amici, tangenti a persone "vicine" ai partiti, l'immortale Greganti docet, e via mazzettando per miliardi di euro che finiscono sui conti pubblici tagliando lo sviluppo del Paese”.

"Orsini, figlio di padre ignoto"  
Il leader M5S accusa il PD di fingere di non avere mai avuto rapporti con il sindaco di Venezia: "Sembra che ora nessuno conosca questo Orsoni, il sindaco di Venezia, quindi figlio di padre ignoto, così il suo partito di appartenenza assume il ruolo di meretrice, adescatrice, escort”. Cita, a questo punto, “le foto con Bersani sul palco con una scenografia in cui le lettere PD sono gigantesche”.
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