TECH
Organizzazione contro la censura accusa il governo cinese
Hacker cinesi contro iCloud
Potrebbe esserci il governo cinese dietro a un attacco che ha preso di mira gli utenti cinesi di iCloud. Questo sostiene GreatFire.org, gruppo che si occupa di monitorare la censura di Pechino sul web dal 2011. L'obiettivo dell'attacco, coinciso con il lancio dell'iPhone 6 in Cina, sarebbe quello di avere accesso ai dati su server Usa.
Pechino
Secondo GreatFire.org, l'attacco è mirato per carpire username e password degli utenti cinesi e così avere accesso ai dati archiviati su iCloud ospitati su server Usa.
La tipologia di attacco si chiama 'Man in the middle', ed è considerata dagli esperti informatici abbastanza semplice. Gli hacker inseriscono un loro sito tra l'utente e il server. Un falso, nel caso in esame identico a quello di Apple, su cui gli utenti vengono dirottati.
Provando ad accedere ad iCloud in Cina con browser occidentali come Chrome o Firefox, l'utente riceve l'avviso di un potenziale rischio sicurezza, che invece non appare se si usa il browser cinese Qihoo.
Secondo Greatfire.org, questa sarebbe la prova che il 'mandante' dell'attacco hacker è il governo cinese, dato che Qihoo poggia sul firewall governativo.
"E' chiaramente un attacco ad Apple per rubare username e password degli utenti, e di conseguenza tutti i dati archiviati su iCloud come messaggi, foto e contatti", scrive GreatFire.org sul suo sito. A differenza dei recenti attacchi a Google, Yahoo e a Hotmail di Microsoft, l'attacco a Apple "è su scala nazionale e ha coinciso con il lancio dell'iPhone 6 nel Paese", afferma l'organizzazione.
"Accuse credibili"
“GreatFire.org brings transparency to the Great Firewall of China. We have monitored blocked websites and keywords since 2011”, recita il sito dell’organizzazione. Il gruppo conduce ricerche sulla censura in Cina da 4 anni e ha trovato parecchie somiglianze tra l’attacco ad Apple e quelli precedenti.
Ad una domanda sull’attacco hacker, Hua Chunying, una portavoce del ministero degli Esteri cinese ha dichiarato che Pechino “si oppone con forza” agli hacker e che lo stesso governo cinese è la più grande vittima di tali attacchi.
L’accusa di GreatFire, comunque, arriva alcune settimane dopo l’annuncio di Apple che avrebbe iniziato a salvare i dati degli utenti cinesi di iCloud nei server di China Telecom. L’attacco è anche coinciso con l’inizio delle vendite sul mercato cinese dell’iPhone 6, dopo settimane di colloqui tra l’azienda di Cupertino e le autorità cinesi in merito alla cybersicurezza.
Due esperti in sicurezza informatica contattati dall’agenzia Reuters hanno dichiarato che le accuse di GreatFire contro il governo cinese appaiono credibili.
di Celia Guimaraes
La tipologia di attacco si chiama 'Man in the middle', ed è considerata dagli esperti informatici abbastanza semplice. Gli hacker inseriscono un loro sito tra l'utente e il server. Un falso, nel caso in esame identico a quello di Apple, su cui gli utenti vengono dirottati.
Provando ad accedere ad iCloud in Cina con browser occidentali come Chrome o Firefox, l'utente riceve l'avviso di un potenziale rischio sicurezza, che invece non appare se si usa il browser cinese Qihoo.
Secondo Greatfire.org, questa sarebbe la prova che il 'mandante' dell'attacco hacker è il governo cinese, dato che Qihoo poggia sul firewall governativo.
"E' chiaramente un attacco ad Apple per rubare username e password degli utenti, e di conseguenza tutti i dati archiviati su iCloud come messaggi, foto e contatti", scrive GreatFire.org sul suo sito. A differenza dei recenti attacchi a Google, Yahoo e a Hotmail di Microsoft, l'attacco a Apple "è su scala nazionale e ha coinciso con il lancio dell'iPhone 6 nel Paese", afferma l'organizzazione.
"Accuse credibili"
“GreatFire.org brings transparency to the Great Firewall of China. We have monitored blocked websites and keywords since 2011”, recita il sito dell’organizzazione. Il gruppo conduce ricerche sulla censura in Cina da 4 anni e ha trovato parecchie somiglianze tra l’attacco ad Apple e quelli precedenti.
Ad una domanda sull’attacco hacker, Hua Chunying, una portavoce del ministero degli Esteri cinese ha dichiarato che Pechino “si oppone con forza” agli hacker e che lo stesso governo cinese è la più grande vittima di tali attacchi.
L’accusa di GreatFire, comunque, arriva alcune settimane dopo l’annuncio di Apple che avrebbe iniziato a salvare i dati degli utenti cinesi di iCloud nei server di China Telecom. L’attacco è anche coinciso con l’inizio delle vendite sul mercato cinese dell’iPhone 6, dopo settimane di colloqui tra l’azienda di Cupertino e le autorità cinesi in merito alla cybersicurezza.
Due esperti in sicurezza informatica contattati dall’agenzia Reuters hanno dichiarato che le accuse di GreatFire contro il governo cinese appaiono credibili.