ITALIA
La tragedia nella notte tra sabato e domenica
Immigrazione, 5 arresti per lo sbarco a Messina. I superstiti: "Si sono disfatti dei cadaveri"
Cinque extracomunitari arrestati dalla Squadra Mobile con l'accusa di omicidio plurimo. Sarebbero responsabili della morte di decine di profughi che viaggiavano con i 561
Messina
Almeno 181 immigrati sono morti, gettati in mare o pugnalati dagli scafisti, sullo stesso barcone dove nella stiva sono stati ritrovati i cadaveri di 29 persone asfissiate dalle esalazioni del motore. Dopo il racconto di 561 superstiti arrivati domenica a Messina, la polizia ha arrestato cinque trafficanti con l'accusa di omicidio plurimo aggravato.
Li accusano i racconti agghiaccianti dei profughi, che hanno parlato dell'assassinio di decine di loro compagni durante la traversata. Per fare spazio sul barcone sovraccarico, gli indagati hanno spinto fuori bordo moltissimi passeggeri e allo stesso modo si sono disfatti dei cadaveri di chi è stato ammazzato sul barcone, a coltellate o a botte.
La tragedia è avvenuta nella notte tra sabato e domenica, su un barcone avvistato tra la Libia e Malta. Le autorità dell'isola avevano chiesto la collaborazione della Guardia costiera italiana che ha inviato due motovedette. Intanto, il mercantile danese aveva raggiunto l'imbarcazione, recuperando alcuni passeggeri: 18 erano morti nella stiva per le esalazioni prodotte dal motore. Tre dei superstiti, in gravi condizioni di salute, erano stati imbarcati sulle motovedette italiane per essere trasferite d'urgenza a Lampedusa. Durante il tragitto, uno è morto.
Li accusano i racconti agghiaccianti dei profughi, che hanno parlato dell'assassinio di decine di loro compagni durante la traversata. Per fare spazio sul barcone sovraccarico, gli indagati hanno spinto fuori bordo moltissimi passeggeri e allo stesso modo si sono disfatti dei cadaveri di chi è stato ammazzato sul barcone, a coltellate o a botte.
La tragedia è avvenuta nella notte tra sabato e domenica, su un barcone avvistato tra la Libia e Malta. Le autorità dell'isola avevano chiesto la collaborazione della Guardia costiera italiana che ha inviato due motovedette. Intanto, il mercantile danese aveva raggiunto l'imbarcazione, recuperando alcuni passeggeri: 18 erano morti nella stiva per le esalazioni prodotte dal motore. Tre dei superstiti, in gravi condizioni di salute, erano stati imbarcati sulle motovedette italiane per essere trasferite d'urgenza a Lampedusa. Durante il tragitto, uno è morto.