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POLITICA

Quirinale

Berlusconi si prepara al vertice con Renzi e vede Alfano: "Centrodestra unito"

Incontro in prefettura a Milano tra il Cavaliere e l'ex delfino. Punto di incontro sul voto per il Colle: "No a un candidato Pd"

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Ricompattare Forza Italia e andare a trattare con Matteo Renzi forte del "peso" dei voti del suo partito uniti a quelli di tutta l'area centrista che orbita intorno al leader di Ncd Angelino Alfano. Silvio Berlusconi si prepara così ad affrontare una settimana decisiva in vista delle votazioni per il prossimo Presidente della Repubblica avendo il viatico del suo ex delfino per trattare su un candidato per il Colle che non sia espressione del Pd.
Dopo un weekend burrascoso in cui a tenere banco è stato lo scontro con il capogruppo Fi Renato Brunetta, l'ex premier per evitare di aprire un nuovo fronte ha deciso di chiamare l'ex ministro per ricucire lo strappo. E la missione sembra andata a buon fine: "Con Berlusconi abbiamo deciso di unire le forze del Ppe per condividere la scelta di un candidato Presidente della Repubblica di area moderata e non del Pd", ha detto il leader Ncd dopo il vertice con il Cav a Milano.

Un Presidente "garante di tutti"
In parallelo alla ricomposizione delle truppe azzurre, l'ex premier punta dunque a creare un fronte comune con Alfano per poter condizionare il leader del Pd nella scelta del candidato per la presidenza della Repubblica. Ed è proprio la ricerca di una strategia comune per avere un Presidente della Repubblica "garante di tutti" che Berlusconi e Alfano hanno deciso di vedersi. Un incontro in territorio neutro allargato ai vertici centristi e azzurri: Lupi, Cesa e Quagliariello mentre per Forza Italia, Giovanni Toti e Niccolò Ghedini. L'obiettivo è quello di poter mettere insieme i voti di tutto il centrodestra per poi trattare con Renzi il candidato alla presidenza della Repubblica. Il Cavaliere vedrà il presidente del Consiglio per discutere non solo di Quirinale ma anche di riforme alla vigilia delle votazioni in Senato sull'Italicum.

La rosa dei nomi
La rosa dei nomi che circola è sempre quella, ma fra le candidature gradite all'ex capo del governo e ai centristi ci sarebbero quelle di Giuliano Amato e Pier Ferdinando Casini. Parallelamente però, l'ex capo del governo ha bisogno di ricompattare il suo partito. Dopo l'incontro con Renzi, il Cavaliere ha in programma una riunione con i senatori mentre il giorno successivo vedrà i deputati. In agenda poi il comitato di presidenza del partito. La situazione però dentro Fi è tutt'altro che risolta perchè se è vero che con Brunetta è tornato il sereno, Berlusconi deve fare i conti con i frondisti guidati da Raffaele Fitto. L'eurodeputato sarà nella Capitale e al massimo mercoledì incontrerà di nuovo il Cavaliere per tentare di trovare un accordo che consenta agli azzurri di presentarsi compatti alle votazioni per il Colle. Parallelamente alla partita sulla presidenza della Repubblica però c'è anche quella sulle riforme.

Le divisioni nel partito
A palazzo Madama riprende il cammino dell'Italicum, mentre alla Camera il voto sull'articolo 1 del testo delle Riforme fotografa un partito comunque tutt'altro che unito: tredici i voti contrari, 24 quelli a favore e 28 i deputati azzurri assenti.
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