ITALIA
Lui ha 48 anni, lei 45. Sempre meno matrimoni e più unioni
In Italia crescono i divorzi, in media dopo 17 anni
La propensione a separarsi è più bassa e stabile nel tempo nei matrimoni celebrati con il rito religioso. Lo dice l'Istat, secondo cui l'incidenza dei divorzi, è aumentata in maniera sensibile nel 2015, con 13,6 casi ogni 10 mila abitanti (era 8,6 un anno prima). A concorrere al fenomeno ha contribuito anche la legge sul cosiddetto divorzio breve, con una preponderanza di casi nel Centro-Nord rispetto al Sud.
Nel 2015 dunque il numero di divorzi è stato di 82.469 (+57% sul 2014). Più contenuto l'aumento delle separazioni, pari a 91.706 (+2,7% rispetto al 2014). Le unioni interrotte da una separazione dopo 10 anni sono quasi raddoppiate, passando dal 4,5% dei matrimoni celebrati nel 1985 all'11% per le nozze del 2005. In media i mariti hanno 48 anni, le mogli 45 anni.
Di contro, le convivenze more uxorio tra partner celibi e nubili sono cresciute quasi 10 volte rispetto al 1993-1994. A conferma del fatto che questo tipo di unione è sempre più diffusa, il dato che oltre un nato su quattro nel 2014 ha genitori non coniugati.
Si arriva al primo 'sì' sempre più maturi: gli sposi al primo matrimonio hanno in media 34 anni e le spose 31 (entrambi un anno in più rispetto al 2008). Le seconde nozze, o successive, sono 30.638 nel 2014: anche se in lieve flessione, prosegue l'aumento dell'incidenza di queste nozze 'mature' sul totale dei matrimoni,dal 13,8% del 2008 al 16,1% del 2014.
Al Centro e al Nord il rito civile batte quello religioso. I matrimoni celebrati in Comune sono il 43% del totale, ma al Nord (55%) e al Centro (51%) i matrimoni civili superano quelli religiosi.