POLITICA
"Ora è possibile riformare la legge elettorale".
Giachetti sospende lo sciopero della fame
La protesta era iniziata il 7 ottobre per chiedere lo spostamento del ddl di riforma elettorale alla Camera. Il parlamentare del Pd ora chiede che arrivi una proposta entro gennaio
Roma
Roberto Giachetti - dopo 68 giorni - interrompe lo sciopero della fame iniziato per chiedere la riforma della legge elettorale e chiede che la riforma elettorale arrivi in aula per la fine di gennaio. L'esponente del Pd, vicepresidente dell'aula di Montecitorio, lo ha annunciato in conferenza stampa al Nazzareno dove, a sorpresa, è comparso anche il segretario Matteo Renzi. "Annuncio che sospendo da oggi lo sciopero della fame", ha spiegato Giachetti, che poi ha stigmatizzato le minacce di crisi di governo come "un'arma spuntata".
Matteo Renzi, dopo un abbraccio con Giacchetti, si è seduto in prima fila ad ascoltarlo. "Parla Giachetti", ha premesso il sindaco di Firenze bloccando così ogni tentativo dei giornalisti di fargli domande. Lo stesso Giachetti ha ringraziato Renzi grazie al quale, ha detto, "questa 'melina' è saltata ed ora è possibile riformare la legge elettorale". Ovviamente, ha proseguito, "resterò vigile", ma ritengo che davvero stavolta si possa trovare una soluzione. "Il passaggio alla Camera era una condizione necessaria, anche se non sufficiente, per arrivare ad un nuovo sistema di voto, ma riprenderò subito lo sciopero se riscontrassi la mancanza di volontà di fare la riforma", ha avvertito.
Sui tempi Giachetti ha spiegato che "a termini di regolamento la commissione ha un mese per predisporre un testo; ovviamente, tenendo conto le vacanze di Natale, non saremo rigidi ma per metà gennaio dovrà essere presentata una proposta in commissione che arrivi in Aula entro fine mese". Il messaggio per il Nuovo Centrodestra è perentorio: "Niente giochetti alla Quagliariello. Lo dico a tutti perché ho visto delle dichiarazioni di qualche ministro che mi fanno tornare le preoccupazioni". Anche se, ha proseguito, "la minaccia di una crisi è un'arma del tutto spuntata perché ci sono i numeri per farla sia alla Camera che al Senato". Anche l'ipotesi di vincolare il nuovo sistema di voto alle riforme istituzionali non è, a giudizio del parlamentare del Pd, vincolante: "La legge elettorale si fa subito e poi è del tutto evidente che adattarla alle riforme istituzionali è un gioco da bambini".
Infine, Giachetti ha sottolineato di auspicare un accordo che sia il più "largo possibile". Anche con M5S e FI? "Faremo di tutto perché ci sia un accordo ampio", ha ribadito Giachetti.
Matteo Renzi, dopo un abbraccio con Giacchetti, si è seduto in prima fila ad ascoltarlo. "Parla Giachetti", ha premesso il sindaco di Firenze bloccando così ogni tentativo dei giornalisti di fargli domande. Lo stesso Giachetti ha ringraziato Renzi grazie al quale, ha detto, "questa 'melina' è saltata ed ora è possibile riformare la legge elettorale". Ovviamente, ha proseguito, "resterò vigile", ma ritengo che davvero stavolta si possa trovare una soluzione. "Il passaggio alla Camera era una condizione necessaria, anche se non sufficiente, per arrivare ad un nuovo sistema di voto, ma riprenderò subito lo sciopero se riscontrassi la mancanza di volontà di fare la riforma", ha avvertito.
Sui tempi Giachetti ha spiegato che "a termini di regolamento la commissione ha un mese per predisporre un testo; ovviamente, tenendo conto le vacanze di Natale, non saremo rigidi ma per metà gennaio dovrà essere presentata una proposta in commissione che arrivi in Aula entro fine mese". Il messaggio per il Nuovo Centrodestra è perentorio: "Niente giochetti alla Quagliariello. Lo dico a tutti perché ho visto delle dichiarazioni di qualche ministro che mi fanno tornare le preoccupazioni". Anche se, ha proseguito, "la minaccia di una crisi è un'arma del tutto spuntata perché ci sono i numeri per farla sia alla Camera che al Senato". Anche l'ipotesi di vincolare il nuovo sistema di voto alle riforme istituzionali non è, a giudizio del parlamentare del Pd, vincolante: "La legge elettorale si fa subito e poi è del tutto evidente che adattarla alle riforme istituzionali è un gioco da bambini".
Infine, Giachetti ha sottolineato di auspicare un accordo che sia il più "largo possibile". Anche con M5S e FI? "Faremo di tutto perché ci sia un accordo ampio", ha ribadito Giachetti.