SALUTE
La lotta all'epidemia
Coronavirus, ordinanze di Lombardia e Piemonte con nuove limitazioni
Fontana: fermo delle attività uffici pubblici, studi professionali, nei cantieri edili e divieto di praticare sport e attività motorie svolte all'aperto, anche singolarmente, Santelli: rischiamo altro esodo verso Sud
Lo comunica il presidente della Regione, Attilio Fontana, dopo un confronto avuto oggi in videoconferenza con i sindaci dei capoluoghi della Lombardia, il presidente dell'Anci Lombardia e dell'Upl e i rappresentanti del Tavolo del Patto per lo Sviluppo.
L'ordinanza entra in vigore domani e produce effetto - salvo diverse disposizioni legate all'evoluzione della situazione epidemiologica - fino al 15 aprile.
L'ordinanza mantiene aperte le edicole, le farmacie, le parafarmacie e i supermercati, ma deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.
Sospensione dell'attività degli uffici pubblici, delle attività degli studi professionali, il fermo delle attività nei cantieri e divieto di praticare sport e attività motorie svolte all'aperto, anche singolarmente.
Santelli: rischiamo altro esodo verso Sud
"Ho visto con molta preoccupazione l'ordinanza della Lombardia con la chiusura completa". Lo afferma, in collegamento telefonico con 'Stasera Italia weekend', la presidente della Regione Calabria Jole Santelli sottolineando: "Temo un altro esodo verso Sud". "Ho chiesto a Conte di evitare un altro esodo, non lo possiamo consentire", conclude.
Piemonte, ulteriore stretta su misure contenimento
Un'ulteriore stretta sulle misure necessarie a contrastare in modo decisivo il coronavirus è stata decisa oggi dalla Regione Piemonte, che nel pomeriggio per volere del presidente Alberto Cirio ha riunito in videoconferenza tutti i sindaci dei comuni capoluogo, i presidenti delle Province e i rappresentanti di Anci, Anpci, Upi, Uncem e Ali (Lagautonomie) al fine di valutare e condividere i contenuti della nuova ordinanza.
Il documento è stato elaborato - spiega la Regione Piemonte - lavorando tutta la giornata in sinergia anche con la Regione Lombardia, al fine di prevedere misure il più possibile omogenee vista la contiguità territoriale.
La nuova ordinanza sarà operativa da domani e verrà firmata in serata dal vicepresidente della Regione Piemonte Fabio Carosso. "Chiudiamo tutto quello che è possibile chiudere in base ai poteri di cui dispongono le Regioni", spiega il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, sottolineando: "Questa è la più grande emergenza affrontata dal dopoguerra ad oggi. Sappiamo che stiamo chiedendo un grande sforzo a ogni cittadino, ma vi prego di comprendere che è la scelta giusta. La nostra libertà è un bene, ma la nostra vita lo è di più. Vi prego, proteggetela restando a casa".
La nuova ordinanza avrà efficacia in Piemonte fino al 3 aprile 2020. Stretta sui mercati, che saranno possibili solo dove i sindaci potranno garantire il contingentamento degli accessi e il non assembramento, anche grazie all'utilizzo di transenne e sempre con il presidio costante dei vigili urbani. Inoltre l'accesso agli esercizi commerciali sarà limitato ad un solo componente del nucleo familiare, salvo comprovati motivi di assistenza ad altre persone. Chiusi anche gli uffici pubblici e gli studi professionali, fatta salva l'erogazione dei servizi essenziali ed indifferibili (oltre alla possibilità di attuare lo smart working).
Stop anche gli spostamenti verso le seconde case. Vietata, inoltre, la sosta e l'assembramento davanti ai distributori automatici "h24" che distribuiscono bevande e alimenti confezionati. Bloccate anche le slot machine e disattivati monitor e televisori da parte degli esercenti. Restano aperte le edicole, le farmacie, le parafarmacie e i tabaccai (dove dovrà essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro). Dove possibile, dovrà effettuarsi la rilevazione sistematica della temperatura corporea presso i supermercati, le farmacie e i luoghi di lavoro. Disposto il fermo dell'attività nei cantieri, ad eccezione di quelli di interesse strategico. Vietato l'assembramento di più di due persone nei luoghi pubblici.