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POLITICA

La trattativa

Manovra, Commissione Ue non avvia procedura contro Italia

Il vicepresidente per l'Euro Valdis Dombrovskis ha commentato: "Soluzione non ideale ma evitata procedura".  Il commissario agli Affari economici e finanziari, Pierre Moscovici: "E' una vittoria del dialogo politico"

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La Commissione europea ha deciso che non avvierà oggi la procedura per deficit eccessivo contro l'Italia. E' quanto si apprende da fonti del ministero dell'Economia che precisano: si tratta di un "accordo tecnico".

Secondo fonti Ue, l'accordo raggiunto con l'Italia prevede la riduzione di investimenti pubblici previsti per oltre 4 miliardi. In totale la flessibilità riconosciuta all'Italia, ha indicato il commissario Moscovici, è stata di 3,15  miliardi (0,175% del pil) per gli eventi eccezionali relativi al dissesto idrogeologico e il Ponte Morandi.

Tria: mai pensato di dimettermi
"Il debito/Pil salirà leggermente nel 2018 ma scenderà nel 2019", ha annunciato il ministro dell'Economia Giovanni Tria. Il ministro ha poi affermato: ''Il costo del calo del deficit non si riflette sulla manovra. I risparmi vengono dal fatto che le misure partiranno il primo aprile e dunque sono stimate in modo diverso per il 2019 e anche per gli anni successivi, anche se non di molto''. Così Tria a 'Porta a Porta' parlando di reddito di cittadinanza e quota 100. "Non ho mai pensato realmente di dimettermi. Sarebbe stato incoerente e irresponsabile e non c'erano motivi per dimettermi", ha aggiunto. Adesso che è stato raggiunto l'accordo con l'Ue "ho dimostrato - ha spiegato - che non c'era motivo di dimettermi prima".

La recessione "speriamo di evitarla", ha detto Tria, durante la registrazione di 'Porta a Porta'. Le ultime informazioni sulla crescita "danno un miglioramento e sono meno pessimistiche", ha spiegato il ministro, aggiungendo che "molto dipende dallo scenario internazionale, dalla fiducia dei mercati, dalla caduta spread e da questo senso di paura che ci perseguitava all'inizio di questo governo".

Pronto emendamento alla manovra
E' arrivato in tarda serata in commissione Bilancio del Senato il maxiemendamento alla manovra che recepisce l'accordo tra Italia e Ue. Secondo quanto si apprende, il governo presenterà le modifiche sui saldi e l'emendamento poi passerà in Aula, venerdì. Con l'obiettivo, in una corsa contro il tempo,di incassare il via libera definitivo della manovra alla Camera entro Natale, domenica o al massimo lunedì mattina.

Che lo spettro dell'apertura di una procedura europea contro l'Italia per debito eccessivo si stesse allontanando era già nell'aria. Secondo quanto appreso, infatti, il collegio dei commissari Ue non avrebbe avuto l'intenzione di raccomandare l'avvio dell'iter sanzionatorio perché il negoziato, sebbene ancora in corso, sarebbe già in grado di dare rassicurazioni sulla stabilizzazione del debito e quindi cadrebbe il presupposto per l'apertura della procedura.

Decisivo è stato il colloquio telefonico con Valdis Dombrovskis, vice-presidente della Commissione europea dal 2014 ed esponente dei 'falchi'. I contatti tra il premier Giuseppe Conte, il guardiano dei conti europei e il commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici, hanno spianato la strada all'accordo 'tecnico' tra Roma e Bruxelles. Crescita all'1%, rapporto del deficit/Pil confermato al 2,04%. Mancava un miliardo all'appello, poi le posizioni si sono avvicinate ulteriormente.

Dombrovskis: "Soluzione non ideale ma evitata procedura"
"La soluzione sul tavolo non è ideale, non dà una soluzione a lungo termine per i problemi economici italiani, ma ci consente di evitare per ora di aprire una procedura per debito, posto che le misure negoziate siano attuate pienamente". Lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis. Ed ha aggiunto che nelle trattative con l'Ue l'Italia ha messo in campo "sforzi addizionali di Bilancio da 10,25 miliardi di euro", che consentiranno di evitare un peggioramento del deficit strutturale a fronte dell'aumento di 0,8 punti previsti nella manovra originale. Il vicepresidente ha poi ammonito: "La Commissione vigilerà sul rispetto degli impegni. Se cose dovessero andar male possiamo tornare sulla questione a gennaio". E spiega: "Nel breve periodo il monitoraggio consisterà nel seguire votazione in Parlamento per verificare che l'accordo sia approvato". Il resto della vigilanza, ha concluso, avverrà nell'ambito del semestre europeo".

Moscovici: "Vittoria del dialogo"
"Negoziato e soluzione Italia confermano che regole Ue funzionano". E' quanto ha detto a sua volta il Commissario Ue agli Affari economici.  Ed ha proseguito: nell'accordo con l'Ue sulla manovra il governo ha rivisto al ribasso la previsione di crescita del Pil 2019 dall'1,5 per cento inizialmente previsto all'1 per cento. Moscovici ha poi proseguito: "E' una vittoria del dialogo politico che la Commissione ha preferito rispetto allo scontro. Alcuni avevano auspicato una crisi, noi invece abbiamo puntato sempre a una soluzione". 

Esultano i vicepremier
"Aver evitato la procedura d'infrazione è la vittoria del buonsenso per il bene dei cittadini italiani. Un plauso al presidente Giuseppe Conte che ha portato avanti la trattativa con Bruxelles con competenza, serietà e fermezza". Lo dice il vicepremier Matteo Salvini. "Le misure che abbiamo promesso- aggiunge Salvini- le faremo nei modi e nei tempi previsti, dallo smantellamento della Fornero al reddito di cittadinanza, al taglio delle tasse per Partite Iva, commercianti, professionisti e piccole imprese. Ora avanti tutta, con la manovra: siamo soddisfatti per i risultati raggiunti che diventeranno soldi veri da gennaio per aiutare milioni di italiani".

"Per quello che mi riguarda dopo polemiche, articoli, tira e molla, dal mio punto di vista la manovra è perfino migliorata" ha detto Salvini

Esulta anche Luigi Di Maio: "A Giuseppe Conte va il mio  plauso per lo straordinario lavoro e il risultato portato a casa in Europa sulla manovra economica, nel solo ed esclusivo interesse dei cittadini italiani". Lo dice il vicepremier. "Il Presidente del Consiglio con coraggio e competenza è riuscito ad avere successo in un negoziato delicato con la Commissione europea senza mai indietreggiare e senza tradire gli italiani. Anzi, portando avanti il dialogo con determinazione e a testa alta, scongiurando una procedura di infrazione che sarebbe stata, nei contenuti, davvero inaccettabile per il nostro Paese", aggiunge.

"Le misure qualificanti della manovra economica e le platee di riferimento- aggiunge di Maio- rimangono invariate e confermate al 100%. Reddito di cittadinanza e quota 100 partiranno nei tempi previsti. Questo risultato lo dobbiamo al Presidente Conte, persona leale e determinata che non ha mai fatto pressioni sulle forze di maggioranza per cedere sulle misure ma, al contrario, ha fatto valere in tutti i contesti le ragioni del governo e degli italiani. A lui oggi va la mia  gratitudine e un sentito "Grazie Presidente!".

Spread scende a 257 punti
Sulle ali dell'annunciato accordo tra Roma e Bruxelles sulla manovra lo spread tra il Btp e il Bund tedesco scende a 257 punti,  dai 270 punti della chiusura di ieri. Il rendimento del decennale si abbassa al 2,809%.

Mef: Garofoli si dimette. Tria: scelta non legata alla manovra
"Mi dispiace molto, lui all'inizio mi aveva detto che probabilmente voleva cambiare. Lo avevo obbligato a rimanere fino alla legge di bilancio. Domani parlerò con lui. Ora torna al suo mestiere nella Magistratura". Così il ministro dell'Economia Giovanni Tria sulle dimissioni del suo Capo di Gabinetto, Roberto Garofoli.Tria ha assicurato che non si è trattato della conseguenza delle critiche rivolte ai tecnici del ministero da esponenti di governo perché anzi eventualmente quegli attacchi "lo avrebbero blindato".

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