POLITICA
L'ex assessore alla sanità si dichiara "estraneo ai fatti contestati"
Mantovani si autosospende dalla carica di vicepresidente della Regione Lombardia
Dopo la prima notte in carcere Mantovani si autosospende dalla carica di vicepresidente della Regione Lombardia ma continua a dichiararsi innocente
arica di vice presidente della Regione Lombardia. Dal carcere milanese di San Vittore dov'è detenuto da ieri, Mario Mantovani comunica la sua decisione attraverso il legale Roberto Lassini, proprio mentre monta il 'caso politico' intorno al suo arresto ieri per concussione, corruzione e turbativa d'asta.
L'ex assessore alla sanità finito in carcere assieme al suo stretto collaboratore Giacomo Di Capua e all'ingegnere del Provveditorato Opere Pubbliche per Lombardia e Liguria, Angelo Bianchi, continua a proclamarsi innocente. "Sta bene e ha trascorso una notte tranquilla", riferiscono fonti carcerarie. Nella cella del terzo raggio non è solo ma con altre persone. Per lui e per gli altri due arrestati nell'ambito della stessa inchiesta, domani mattina si terrà l'interrogatorio di garanzia in carcere davanti al gip Stefania Pepe.
Al centro dell'inchiesta della Procura di Milano, partita dalla denuncia di un dirigente del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per la Lombardia e la Liguria, ci sono più filoni relativi ad appalti truccati, episodi di corruzione e concussione.
Mantovani avrebbe truccato diverse gare per lavori di ristrutturazione di scuole in alcuni comuni, tra cui Arconate, di cui è stato sindaco. Inoltre, si sarebbe mosso per turbare gli appalti della sanità regionale per il trasporto di malati dializzati. L'ex assessore alla sanità dovrà poi difendersi dall'accusa di aver esercitato pressioni nei confronti di Pietro Baratono, Provveditore alle Opere Pubbliche di Lombardia e Liguria, affinché Angelo Bianchi (arrestato), ingegnere presso il Provveditorato, potesse rientrare in servizio e tornare in possesso delle sue deleghe sugli appalti malgrado fosse stato coinvolto ed arrestato in un'inchiesta per corruzione della Procura di Sondrio. Un altro fronte dell'inchiesta riguarda i lavori 'gratis' che l'ex assessore alla Sanità avrebbe ottenuto per immobili a lui riconducibili in cambio di lavori affidati ad un architetto in alcuni appalti.
Si dichiarara "estraneo ai fatti contestati" ma si autosospende dalla c
L'ex assessore alla sanità finito in carcere assieme al suo stretto collaboratore Giacomo Di Capua e all'ingegnere del Provveditorato Opere Pubbliche per Lombardia e Liguria, Angelo Bianchi, continua a proclamarsi innocente. "Sta bene e ha trascorso una notte tranquilla", riferiscono fonti carcerarie. Nella cella del terzo raggio non è solo ma con altre persone. Per lui e per gli altri due arrestati nell'ambito della stessa inchiesta, domani mattina si terrà l'interrogatorio di garanzia in carcere davanti al gip Stefania Pepe.
Al centro dell'inchiesta della Procura di Milano, partita dalla denuncia di un dirigente del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per la Lombardia e la Liguria, ci sono più filoni relativi ad appalti truccati, episodi di corruzione e concussione.
Mantovani avrebbe truccato diverse gare per lavori di ristrutturazione di scuole in alcuni comuni, tra cui Arconate, di cui è stato sindaco. Inoltre, si sarebbe mosso per turbare gli appalti della sanità regionale per il trasporto di malati dializzati. L'ex assessore alla sanità dovrà poi difendersi dall'accusa di aver esercitato pressioni nei confronti di Pietro Baratono, Provveditore alle Opere Pubbliche di Lombardia e Liguria, affinché Angelo Bianchi (arrestato), ingegnere presso il Provveditorato, potesse rientrare in servizio e tornare in possesso delle sue deleghe sugli appalti malgrado fosse stato coinvolto ed arrestato in un'inchiesta per corruzione della Procura di Sondrio. Un altro fronte dell'inchiesta riguarda i lavori 'gratis' che l'ex assessore alla Sanità avrebbe ottenuto per immobili a lui riconducibili in cambio di lavori affidati ad un architetto in alcuni appalti.