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ITALIA

Maria Fida Moro scrive al Papa: "Sospenda processo di beatificazione di mio padre"

La figlia dello statista ucciso dalle Br denuncia: "Il processo è stato trasformato, da estranei  alla vicenda, in una specie di guerra tra bande per appropriarsi della beatificazione stessa strumentalizzandola a proprio favore".

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"Santità, la prego dal profondo del cuore di interrompere il processo di beatificazione di mio padre Aldo Moro  sempre che non sia invece possibile riportarlo nei binari giuridici  delle norme ecclesiastiche. Perché è contro la verità e la dignità   della persona che tale processo sia stato trasformato, da estranei  alla vicenda, in una specie di guerra tra bande per appropriarsi della beatificazione stessa strumentalizzandola a proprio favore". Lo   afferma Maria Fida Moro, figlia primogenita di Aldo Moro, in una   lettera-appello al Papa.     
 
  "A me risulta che il postulatore legittimo sia Nicola Giampaolo al quale ho consegnato due denunce, che sono state protocollate ed inserite nella documentazione della causa nonché inoltrate per via  gerarchica a chi di dovere. Ma non ho avuto alcuna risposta e sono passati anni", continua.        "Nell'ambito dello stesso processo - sottolinea - ci sono delle infiltrazioni anomale e ributtanti da parte di persone alle quali non interessa altro che il proprio tornaconto e per questo motivo intendono fare propria e gestire la beatificazione per ambizione di potere. Poi è spuntato un ulteriore postulatore non si sa a quale   titolo".
 
"Vorrei proprio che la Chiesa facesse chiarezza nella forma e  nel merito", continua. "Mio padre è stato tradito, rapito, tenuto prigioniero  ed ucciso sotto tortura. Dal 9 maggio di 41 anni fa è cominciato il 'business' della morte e lo sciacallaggio continuativo per sfruttare il suo nome a fini indebiti - prosegue Maria Fida Moro - Mi viene in   mente la scena, narrata nei Vangeli, dei soldati romani che si   giocavano a dadi, ai piedi della Croce, il possesso della tunica di   Gesù tessuta in un solo pezzo. I soldati erano, in qualche misura,   inconsapevoli di quanto stavano facendo invece costoro sanno di   compiere un'azione abbietta e lo fanno ugualmente in piena coscienza".    
 
   "Il mio nome significa fede e sono assolutamente certa della Comunione  dei Santi e della vita eterna - prosegue la figlia di Aldo Moro - E so  che mio padre è in salvo per sempre nella perfetta letizia   dell'eternità e nessuna bruttura può ferirlo. Ma preferire mille volte  che non fosse proclamato Santo - tanto lo è - se questo deve essere il  prezzo: una viscida guerra fatta falsamente in nome della verità".        "Paolo VI descriveva mio padre così: uomo 'buono, mite, giusto,   innocente ed amico' - sottolinea Maria Fida Moro rivolgendosi al   pontefice - Regali, se può, a mio figlio Luca ed a me una giornata di   pace in mezzo alla straordinaria amarezza di una non vita. Che il   signore la benedica. Mio padre, dal luogo luminoso in cui si trova   ora, saprà come ringraziarla. Sono mortificata di aver dovuto   disturbare lei".
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