EUROPA
La firma a inizio 2020
Mes, presidente Eurogruppo: "Testo non cambia, c'è l'accordo politico"
Il presidente dell'Eurogruppo conferma che la firma del nuovo Trattato avverrà "ad inizio del prossimo anno". Servono altri due mesi di tempo per le traduzioni dei testi in tutte le lingue dell'Ue. Il Governatore della Banca d'Italia a Montecitorio: la riforma del Mes non prevede meccanismo di ristrutturazione dei debiti sovrani
"Abbiamo lavorato molto quest'anno sulla riforma del Meccanismo europeo di stabilità e abbiamo avuto una decisione a giugno, con un accordo politico, è stato fatto molto lavoro tecnico e ora prendiamo atto di questo nella prospettiva di firmare il Trattato molto presto", ha sottolineato Centeno.
"Il dibattito è in corso, oggi faremo un altro passo importante e poi aggiusteremo le necessità di dibattito che sono presenti" nei nostri Paesi, ha detto il presidente dell'Eurogruppo nel confermare che la firma del nuovo trattato avverrà "ad inizio del prossimo anno".
Secondo quanto si apprende, infatti, dopo l'accordo in Eurogruppo e all'Eurosummit serve ancora del tempo, circa un paio di mesi, per tradurre i testi nelle diverse lingue.
Gentiloni: riforma non danneggia Italia, mi auguro accordo
Il neo commissario europeo agli Affari economici e finanziari, Paolo Gentiloni, arrivando alla sua prima riunione dell'Eurogruppo a Bruxelles, ha detto di augurarsi che ci sia un accordo sulla riforma del Mes, il Trattato sul Fondo salva-Stati al centro delle polemiche, sottolineando che introdurrà "un nuovo ombrello protettivo" per le banche. Gentiloni si è chiesto perché la riforma dovrebbe danneggiare l'Italia.
Il conseguimento di un accordo sul Mes "me lo auguro, perché penso - ha osservato Gentiloni - che fare passi in avanti sull'Unione bancaria europea sia un obiettivo importante per tutti i paesi dell'Unione. Penso anche che sia il momento giusto per fare questi passi in avanti, perché abbiamo lasciato alla spalle i momenti di crisi più difficili e non siamo certi di come si svilupperà la situazione economica nei prossimi mesi e anni".
"La crescita continua, il sistema bancario si è ampiamente risanato; quindi - ha continuato il commissario - è il momento giusto per tentare di fare dei passi in avanti".
Gentiloni ha poi risposto a un giornalista che chiedeva se pensi che la riforma del Mes penalizzi l'Italia: "La posizione del governo italiano - ha precisato - sarà espressa dal ministro Roberto Gualtieri, al quale faccio tanti auguri, in generale. Per quanto riguarda la Commissione - ha continuato -, io penso che i cambiamenti che sono stati concordati già nel giugno scorso, in linea generale e non in tutti i dettagli, non penalizzino nessun paese, e dunque neanche l'Italia. Si tratta di introdurre nel sistema un nuovo ombrello protettivo, aggiuntivo", da utilizzare "in caso di crisi bancaria di un livello particolarmente acuto. E non vedo perché questo debba penalizzare alcuni paesi membri, e non capisco perché dovrebbe danneggiare l'Italia".
A un'altra domanda sull'ipotesi che l'Eurogruppo discuta di un rinvio della riforma del Mes, Gentiloni ha replicato: "Questo lo valuteranno, lo valuteremo durante l'Eurogruppo, ne parleremo stasera, spero non troppo tardi".
All'Eurogruppo, ha riferito ancora Gentiloni, "si discute da un lato della revisione del Mes, con l'introduzione di questo ombrello protettivo nuovo, e qui siamo nella fase conclusiva della discussione; dall'altra parte invece c'è una discussione che è assolutamente agli inizi e che riguarda lo schema di assicurazione dei depositi bancari (Edis, ndr). Su entrambi i fronti io mi auguro da una parte che si vada verso l'intesa, e dall'altra che l'avvio della discussione sui depositi bancari sia fatto con il piede giusto; perché partire con il piede sbagliato - ha concluso - è sempre un errore".
L'avvertimento sul "piede sbagliato" è probabilmente un riferimento alla spinta dei paesi membri "rigoristi" (e in particolare la Germania) di affiancare alla garanzia dei depositi un obbligo di limitare l'esposizione al rischio dei titoli di Stato detenuti dalle banche, una misura che penalizzerebbe fortemente il sistema bancario italiano.
Conte: su Mes ci sarà passaggio parlamentare
"Quando sarà firmato lo decidono i responsabili politici dei singoli paesi, ci sono procedure, tempi e modi che definiremo insieme: mi sono aggiornato con Gualtieri che era a Bruxelles per l'Eurogruppo, ci sarà l'Eurosummit prossimamente, ci sarà un passaggio parlamentare dove ci confronteremo con i risultati che porterà Gualtieri dall'Eurogruppo". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in conferenza stampa a Londra dopo il vertice Nato, parlando del Mes.
"Procederemo - ha proseguito - con interlocuzione trasparente e lineare con il Parlamento, con tutte le forze di maggioranza e di opposizione e con tutti i cittadini. Dopodiché decideremo tempi e modi per procedere con i passaggi finali del Mes sul quale si è lavorato, è un progetto più maturo. Ma c'è una logica di pacchetto, c'è stato un passaggio nel giugno 2018 che ha dato una precisa nota di indirizzo su una logica di pacchetto al quale l'Italia resta vincolata".
Visco (Banca d'Italia): non c'è meccanismo ristrutturazione debito
"La riforma non prevede né annuncia un meccanismo di ristrutturazione dei debiti sovrani. Come nel Trattato già oggi in vigore, non c'è scambio tra assistenza finanziaria e ristrutturazione del debito". Ad affermarlo è il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, nel corso della sua audizione in Commissioni riunite Bilancio e Politiche Ue, sul funzionamento del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) e sulle sue prospettive di riforma. "Anche la verifica della sostenibilità del debito prima della concessione degli aiuti è già prevista dal Trattato vigente. È una clausola a tutela delle risorse del Mes di cui l'Italia è il terzo principale finanziatore", sottolinea Visco.