Miliardario e ambizioso, il giovane Mark è un modello per molti
30 anni di Zuckerberg, il più potente del web
Il fondatore e numero uno di Facebook, la cui fortuna è stimata da Forbes in 26,6 miliardi di dollari, è la 22esima persona più ricca al mondo. Ormai tratta alla pari con i grandi leader politici mondiali e ha un progetto per portare internet ai cinque miliardi di persone che non hanno accesso alla Rete
Mark Zuckerberg compie oggi 30 anni.
Un'ascesa straordinaria quella del fondatore di Facebook, iniziata nella sua stanza di Harvard nel febbraio del 2004, quando il social network andò on line la prima volta, coronata nel 2010 con la copertina di Time, che lo nominò 'Persona dell'anno'. Facebook conta oggi circa 1,3 miliardi di utenti ed ha un valore stimato di 135 miliardi di dollari.
Il debutto in politica
L'ex studente secchione di Harvard, cresciuto in una piccola cittadina dello Stato di New York, oggi è interlocutore privilegiato della politica.La consacrazione di Zuckerberg si è consolidata al G8 di Parigi, nel 2011, dove è stato ricevuto con gli onori riservati ai capi di Stato e di Governo a cominciare dal padrone di casa, Nicolas Sarkozy. Da lui, nella sede di Facebook in California è andato Barack Obama per lanciare ufficialmente la campagna elettorale per la sua rielezione nel 2012. E lì il presidente si è presentato dicendo: “Il mio nome è Barack Obama e sono quello che è riuscito a far mettere giacca e cravatta a Mark". E' stato ricevuto da Putin a Mosca e ha tenuto la più importante conferenza al salone mondiale dello smartphone di Barcellona, nel febbraio 2014.
Al G8, con i capi
Tra il compiaciuto e il sornione, nella conferenza stampa prima dell’incontro dedicato a internet, a margine del summit del 2011, aveva già stupito tutti per la sua estrema sicurezza e il suo rifiuto di considerare Facebook uno strumento politico. Secondo Zuckerberg, infatti, il successo del social network è dovuto essenzialmente a due fattori: Facebook ha dato a tutti una voce, ha fatto in modo che ciascuno si sentisse importante e ascoltato e, in secondo luogo, ha permesso alle persone di condividere i momenti importanti della loro vita con amici e parenti, in tempo reale. Non solo, è merito di Facebook aver consentito a tutti di essere “davvero se stessi” sul web.
Internet per rivelarsi
Nella sua visione da giovane miliardario, le cose sono andate in modo lineare. Internet è cresciuta grazie all'anonimato: ci si poteva sfogare, protetti da un nickname, senza alcuna conseguenza. La seconda Era di Internet è cominciata con Facebook, quando - parola di Zuckerberg- “con la vera identità è arrivata la vera responsabilità”. Le persone si sono messe a utilizzare Internet non più per nascondersi, ma per mostrarsi. Mark non è d’accordo con l’idea che il socal network abbia avuto un’importanza decisiva nei moviemnti di piazza in nordafrica e medioriente. Il suo pensiero granitico resta quello che le persone condividono informazioni e pensieri con i propri amici e parenti negli Stati Uniti così come altrove. Semplicemente, queste interazioni hanno effetti diversi a seconda dei contesti. Riconosce la causa, ma nega l'effetto.
Vaccini o internet per tutti?
Fra i protagonisti dello sviluppo tecnologico del pianeta, Billa Gates e Mark Zuckerberg, c’è una nota polemica. Ha avuto inizio con l'intervista di Gates, l'inventore della Microsoft, al Financial Times. Gates, uno degli uomini più ricchi del mondo grazie ai personal computer, affermava di non credere che internet salverà il mondo. Ma qualche vaccino in più magari sì. E polemizzava con il giovane Mark Zuckerberg, l'inventore di Facebook, che da tempo propone di far arrivare una connessione internet ai cinque miliardi di persone che oggi ne sono sprovviste. Alla domanda del Ft se ritenesse più importante collegarsi a internet o distribuire vaccini per la malaria, Bill Gates non ha avuto dubbi e non ha nascosto la propria irritazione: "Ma quale priorità? No, è una presa in giro, uno scherzo!".
Vecchi e nuovi guru
Uno scambio di opinioni al vetriolo tra la vecchia guardia di Gates, allora 58enne, e il giovane Zuckerberg, allora 29enne. Ma è anche il confronto di idee tra chi ha costruito la realtà in cui viviamo oggi, fatta di computer ovunque, e chi vuole spingere la realtà ancora oltre.
Gates, dopo aver desiderato un pc su ogni tavolo oggi vuole un vaccino per ogni bimbo nei Paesi poveri. Zuckerberg, dopo aver ribaltato il concetto di privacy, vuole costruire grazie a internet una nuova comunità planetaria. Due generazioni, due mondi che si passano il testimone.