POLITICA
Quirinale
Mattarella: dopo pandemia ricostruire società coese e solidali
Incontro del presidente della Repubblica con una delegazione del Consiglio delle Conferenze Episcopali italiana ed europea: "Da Chiese europee contributo a costruzione Ue coesa"
Missione unire popoli non viene mai meno
"Giovanni Paolo II, in occasione della sua visita al Parlamento Europeo, nel novembre del 1988, auspicava che l'Europa unita si impegnasse a riconciliare l'uomo con la natura, a riconciliare l'uomo con tutti i suoi simili, a riconciliare l'uomo con se stesso. Una missione che non viene mai meno: quella di unire i popoli e i loro destini, per il bene comune dell'umanità". Così il capo dello Stato.
Consiglio Cei ha contribuito a crescita Europa
"Sono particolarmente lieto di accogliervi al Palazzo del Quirinale in occasione dell'Assemblea annuale del Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa nel 50° anniversario della fondazione. Cinquanta anni in cui il Consiglio delle Conferenze Episcopali europee ha offerto un contributo prezioso alla crescita civile del nostro continente, confermando il ruolo delle Chiese nell'accompagnare e sostenere l'edificazione di un'Europa, ricca della varietà delle opzioni dei suoi popoli e, nel contempo, coesa nella capacità di coniugare le sue diverse manifestazioni nell'unità, attorno ai valori fondanti". Così il presidente Mattarella.
"Il tema scelto per il vostro incontro "50 anni a servizio dell'Europa, memoria e prospettive nell'orizzonte di Fratelli tutti" costituisce un'occasione molto utile per riflettere anche intorno all'attuale condizione dell'intera Europa e del progetto di integrazione continentale; e sulle sue ragioni.
Ricorre spesso la tentazione di considerare la conquista della pace, l'affermazione dei diritti di libertà - inclusa quella religiosa - il vivere in società aperte e tolleranti come acquisizioni scontate e irreversibili. Sappiamo, in realtà, che, ancor oggi, molti Paesi sono percorsi da pulsioni particolarmente insidiose, soprattutto in un'epoca in cui, nel mondo, riaffiora la tentazione di asservire le espressioni religiose a motivo di scontro, a pretesto per giustificare discriminazioni di vario segno".