POLITICA
Non è stata comunicata la lista dei ministri
Governo, Mattarella e Cottarelli si rivedranno in mattinata. Ipotesi voto a luglio
Il premier incaricato è salito al Colle per aggiornare il capo dello Stato sui lavori per la formazione del nuovo esecutivo, ma è uscito senza rilasciare dichiarazioni. Fra i partiti aumenta il fronte del voto a luglio. Sale lo spread, Piazza Affari naviga in rosso. Tajani: uscire dall'euro è una sciocchezza. Polemiche su frasi del Commissario Ue Oettinger. In Senato Toninelli attacca il capo dello Stato, Casellati lo riprende. Fonti del Quirinale: nessuno ha parlato di rinuncia di Cottarelli
Ieri il presidente del Consiglio incaricato è salito al Colle dove avrebbe dovuto sciogliere la riserva e presentare la lista dei ministri e invece, come visto, ha lasciato il Quirinale dopo un colloquio con il Capo dello Stato senza rilasciare alcuna dichiarazione.
È stata una dura giornata di lavoro per Cottarelli, giunto di buon'ora a Montecitorio nell'ufficio allestito al primo piano, per preparare la sua squadra: un esecutivo snello e con pochi ministri, si diceva. Tutto rinviato.
Arrivando alla Camera in serata, lo stesso presidente del Consiglio incaricato ha detto: "Stiamo approfondendo alcune questioni sulla lista dei ministri, ma non ci vorrà molto". Il premier incaricato ha inoltre detto ad Alessandro Poggi di Night Tabloid: "Sono ottimista. Sto lavorando alla lista dei ministri. Sono contento", ha detto Cottarelli.
L'annuncio del consigliere Giovanni Grasso, responsabile della comunicazione del Quirinale.
Fonti del Quirinale: più tempo per lista ministri
Nessuno ha parlato di rinuncia del presidente del Consiglio incaricato Carlo Cottarelli. Fonti del Quirinale precisano che il rinvio dello scioglimento della riserva è legato solo al bisogno di più tempo per approfondire alcuni nodi legati alla lista dei ministri.
Ipotesi voto a fine luglio
Nel corso dell'incontro al Quirinale, il presidente del consiglio incaricato ha quindi fatto il punto della situazione con il capo dello Stato. Ma nel frattempo aumenta la convergenza tra le forze politiche per votare entro luglio. L'ipotesi riguarderebbe il voto per il 29 luglio. Il Pd, Movimento 5 stelle e Lega chiedono di tornare al voto "il prima possibile, già a luglio". La richiesta è stata avanzata ufficialmente nell'Aula del Senato e ribadita tramite le dichiarazioni dei leader di partito.
Il leader della Lega Matteo Salvini a Di Martedì ha detto: "Non vorrei rompere le scatole agli italiani almeno nel mese di agosto. La cosa certa è che non possiamo avere un governo fantasma che magari aumenta l'Iva e aumenta le tasse sulla benzina e che poi se ne va indisturbato dopo 3-4 mesi. Da questo punto di vista prima è meglio è, sperando che non si voti a Ferragosto".
Luigi Di Maio, leader del M5s, a chi gli chiedeva se il movimento sia favorevole ad andare al voto a fine luglio inizi agosto ha risposto: "Per me va bene se si vota il prima possibile".
Il capogruppo del PD al Senato Andrea Marcucci rispondendo alle domande dei cronisti ha dichiarato. "Votare a luglio? Se c'è l'accordo si può fare. Dopo la fiducia deve esserci lo scioglimento delle Camere. Poi il governo deve modificare la normativa per il voto degli italiani all'estero per il quale basta un decreto".
Caos politico azzoppa Piazza Affari
La Borsa di Milano ha chiuso in calo con il Ftse Mib che cede il 2,65% a 21.350 punti. Sulla seduta hanno pesato le incertezze del quadro politico italiano dopo l'incontro tra il premier incaricato, Carlo Cottarelli, ed il capo dello stato, Sergio Mattarella, e la notizia che si rivedranno domani. Lo spread (il differenziale tra Btp e Bund decennali) è schizzato a 300 punti base.
Oettinger: mercati insegneranno il voto a italiani
Oggi polemica sulle parole del Commissario Europeo al Bilancio Oettinger, sembra travisate dal giornalista di Deutsche Welle che poi si è scusato sui social media. "I mercati insegneranno agli italiani a votare nel modo giusto". Questa la frase incriminata a cui hanno reagito tutti gli esponenti politici italiani del Parlamento europeo e persino membri della stessa Commissione Juncker.
Senato, Toninelli attacca Mattarella
Nel frattempo in Italia, al Senato c'è stata agitazione in seguito all'attacco di Toninelli di M5s a Mattarella. Parlando delle opinioni dei giornali tedeschi sulle vicende italiane Toninelli dice che "questi sono toni intimidatori, così come lo sono stati quelli di alcuni quotidiani internazionali che ci hanno dato degli scrocconi. Quanto possiamo accettare tutto questo?", si chiede, e "noi no, ma purtroppo qualcuno lo ha fatto", e aggiunge: "Come è possibile che un Presidente della Repubblica esprima un giudizio che non riguarda in alcun modo l'adeguatezza o meno di un possibile ministro bensì il suo pensiero e le sue idee?".
Pronta la risposta di Casellati: "Il Presidente della Repubblica lo tenga fuori, ci sono dei limiti". Ribatte Toninelli: "Tengo fuori lui ma non le sue responsabilità". Al che Casellati: "Ci sono dei limiti costituzionali che non possiamo superare". Ma Tonielli non desiste e ripete: "Teniamo fuori il Presidente della Repubblica ma non le sue responsabilità", e prosegue nel suo intervento.