Migranti
Lamorgese: più militari al confine con la Slovenia. Dal 10 agosto riprendono rimpatri con la Tunisia
"Massima attenzione per fenomeno migratorio a nord est" dice la ministra dell'Interno. Sui rimpatri con la Tunisia, "2 voli a settimana ognuno con 40 persone"
E' "imminente" il rafforzamento del contingente di militari già destinato alla vigilanza della frontiera tra Italia e Slovenia. Lo ha detto il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese in un incontro questa mattina al Viminale con la senatrice Tatjana Rojc e l'onorevole Debora Serracchiani, sottolineando che da parte del ministero c'è la "massima attenzione al fenomeno migratorio a nord-est".
Nel corso dell'incontro il ministro ha aggiornato le parlamentari sulle iniziative in corso per rafforzare l'efficacia dei servizi di controllo sul confine, anche attraverso una più intensa collaborazione con il governo sloveno.
Dal 10 agosto riprendono i rimpatri con la Tunisia
Dal 10 agosto riprenderanno i voli charter per i rimpatri dei tunisini che sbarcano in Italia e che erano stati interrotti durante il lockdown. Lo fa sapere il Viminale sottolineando che i voli rispetteranno quelli che sono gli accordi attualmente in vigore con il governo di Tunisi, vale a dire due aerei a settimana ognuno con un massimo di 40 persone a bordo, dunque un totale di 80 migranti a settimana.
In realtà, alcuni voli charter sono già stati effettuati in queste ultime settimane in cui l'afflusso di migranti dalla Tunisia è esploso, con decine di sbarchi giornalieri a Lampedusa. Dal 16 luglio sono infatti 5 i voli effettuati che hanno consentito il rimpatrio complessivo di 95 tunisini. Il governo di Tunisi ha infatti chiesto che su questi aerei - come su quello già programmato per giovedì - ci fossero non più di 20 cittadini a volo. Dal 10 agosto, invece, si tornerà ai termini previsti dall'accordo. Dal 1 giugno al 3 agosto, dice ancora il Viminale, sono state rimpatriate complessivamente 266 persone: 116 in Tunisia e 103 in Albania.
Ue: lista Paesi sicuri sarà valutata
La lista di Paesi terzi sicuri per i rimpatri dei migranti, è un'opzione che "sarà certamente valutata" dalla Commissione europea come parte del nuovo pacchetto sull'Asilo, "tuttavia in questa fase non è possibile commentare sul contenuto del nuovo patto". Così un portavoce dell'Esecutivo comunitario.
Ieri, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha avuto una telefonata con il commissario Ue per l’allargamento e le politiche di vicinato Olivér Várhelyi. Al centro dei colloqui la situazione migratoria e i recenti sbarchi in Italia dalla Tunisia. Várhelyi ha ribadito massimo supporto all’azione del governo italiano. Dal canto suo, Di Maio ha chiesto che anche l’Ue si doti di una lista di Paesi sicuri “come fatto anche dall’Italia”, al fine di “velocizzare la cooperazione europea in materia migratoria”. L’obiettivo è responsabilizzare tutta l’Ue anche sul fronte dei rimpatri, perché, ha ribadito Di Maio a Várhelyi, “il nostro confine meridionale è un confine europeo”.