ITALIA
Stupefacenti
Spacciavano droga con WhatsApp: arresti e denunce a Monza
La polizia ha individuato una rete di giovani e insospettabili pusher: per comunicare con i clienti usavano "faccine" ed "emoticon" come linguaggio in codice
I linguaggi in codice
Nell'indagine gli investigatori del commissariato di Monza sono riusciti a decifrare il linguaggio in codice utilizzato dai giovani: le più comuni emoticon rappresentavano i diversi tipi di droga ed espressioni comunissime tra i giovani avevano, in realtà, significati commerciali, come "andiamo a bere" o "dieci libri di scienze". La rete era molto estesa, tanto che i poliziotti hanno eseguito un'ordinanza emessa dal gip del tribunale di Monza nei confronti di tredici indagati, cui si sono aggiunti una cinquantina di decreti di perquisizione. Tra le otto persone arrestate sette sono state bloccate in flagranza per l'ingente materiale trovato in casa proprio durante le perquisizioni. Scoperta anche una miniserra per la coltivazione casalinga delle piantine di marijuana.