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POLITICA

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Primarie centrosinistra, Moretti vince in Veneto. In Puglia trionfa Emiliano

Alle urne nella Regione governata dalla Lega 40mila persone. Il Pd: "Evitato rischio flop". Alta partecipazione anche al Sud: in 100mila vanno a votare

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Cambiare la "storia" del Veneto, di una regione governata da un ventennio dal centrodestra, prima con i tre lustri a firma Giancarlo Galan poi dal 2010 con il leghista Luca Zaia. Alessandra Moretti, che ha vinto con oltre il 67% dei voti la sfida per le primarie del centrosinistra in Veneto, si carica sulle spalle un compito non certo facile, vista anche la tradizione politica della regione, ma le urne delle primarie l'hanno designata e ora comincia la corsa per arrivare all'obiettivo. "E' la certezza del merito: il Veneto merita questa vittoria. A vincere non sono io, ma tutti noi veneti", dichiara. L'europarlamentare da 230mila voti, nella sfida a tre ha battuto la compagna di partito Simonetta Rubinato e Antonino Pipitone, consigliere regionale dell'Idv. E' la prima volta che una donna corre nel confronto diretto per la guida della Regione.   

Pericolo "Emilia" scampato
A fine giornata, negli oltre seicento seggi messi in piedi dalla macchina organizzativa, hanno espresso la loro preferenza circa quarantamila persone. Un dato considerato "buono", in linea con quelle che erano le aspettative delle ultime settimane, anche se erano state state stampate circa settantamila schede. Già alle 16, in casa Pd si tirava un sospiro di sollievo, con 26mila persone votanti; quasi seimila in più rispetto agli iscritti al partito nel 2013. Insomma, il rischio "Emilia" era superato a metà giornata. "Il desiderio di cambiamento dei cittadini - dice Roger De Menech, segretario regionale del Pd - è stato predominante rispetto alla tentazione dell'astensionismo. chi prevedeva un flop è rimasto deluso. Da domani mattina comincia la sfida vera per una regione giusta, onesta e prospera. Per le primarie è stata una sfida vera senza protagonismi, ma con l'interesse comune di superare il centrodestra".                                          

Puglia, vince Emiliano
Malgrado le fibrillazioni e le liti della vigilia, si sono concluse senza sorprese la primarie del centrosinistra pugliese: è Michele Emiliano, magistrato, ex sindaco di Bari e segretario regionale del Pd, il candidato della coalizione per la successione a Nichi Vendola nella guida della Regione. Con percentuali che superano il 67%, Emiliano ha staccato di gran lunga i suoi avversari. Dario Stefano, ex assessore regionale e senatore sostenuto da Sel, si attesta sul 22,5%, mentre l'assessore regionale alla legalità, Guglielmo Minervini anche lui del Pd, si è fermato al 10,5%. Molto alta l'affluenza alle urne che ha toccato i centomila votanti. Decisamente al di sopra delle prudenziali previsioni di 60-80mila fatte qualche giorno fa dagli organizzatori dopo l'alta astensione alle regionali in Emilia Romagna e in Calabria.

Affluenza positiva
Nelle prime primarie celebrate in Puglia per le regionali del 2005, quando Vendola si affermò a sorpresa sul candidato favorito, Francesco Boccia, votarono 78mila persone. Cinque anni dopo, quando si replicò la stessa sfida tra i due candidati e Vendola sconfisse nuovamente Boccia, ci fu una mobilitazione sorprendente e a votare furono 192mila pugliesi.
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