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TECH

Disattivare un account, operazione complicata

C'è vita digitale dopo la morte?

L'utente web tipico ha 25 account online, che vanno dalla posta elettronica ai profili sui social media e conti bancari, secondo uno studio del 2007 fatto da Microsoft. Ma famiglie, aziende e legislatori non hanno ancora una visione chiara di chi abbia la titolarità e chi possa accedere a questi account una volta che l'utente passa ad altra vita

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di Celia Guimaraes Non molti considerano questo dato, malgrado internet faccia parte delle loro vite. Pew Research ha analizzato la questione basandosi, come è logico, sui case-history americani. In Virginia una coppia, in cerca di risposte dopo il suicidio del figlio, si rese conto che non poteva accedere al suo account Facebook. In seguito a questo caso, un numero crescente di stati americani hanno approvato leggi che regolano gli account digitali dei defunti . Nel frattempo, le aziende tecnologiche cercano di impostare le proprie politiche in materia. Le disposizioni testamentarie sui propri "beni digitali" potrebbero diventare parte fondamentale del diritto successorio.

Le implicazioni sono molto ampie, osserva Pew Research, considerando che oggi quasi tutti gli adulti americani sono online e il 72 % di loro, di cui  l'81% adolescenti, usano i social media . Nel mondo digitale la pubblicazione di foto, l'invio di e-mail o gli acquisti online sono attività che non appartengono solamente agli utenti ma, almeno in parte, anche ad aziende come Facebook, Google, Amazon, che memorizzano informazioni sui loro server. Per poter avere e utilizzare un profilo online gli utenti stipulano accordi che si intendono per accettati con un clic, ma spesso non leggono i termini di tali accordi. 
Ecco come gestiscono gli account di persone decedute alcune delle aziende più importanti su internet :

■ Twitter disattiva un account su richiesta di un esecutore o di  un membro della famiglia immediatamente, dietro copia del certificato di morte e altre informazioni pertinenti .
■ Facebook ha due opzioni. In primo luogo, il sito consente che i profili possano essere trasformati in memoriali . L'account resta bloccato, ma altri utenti possono comunque interagire con il profilo del defunto pubblicando commenti, foto e link . L'altra opzione è quella di rimuovere l'account , su richiesta speciale da parte di un familiare diretto o esecutore testamentario .
■ Google ha recentemente istituito una nuova funzionalità denominata "account manager attivo", che richiede agli utenti di decidere il destino dei loro account in caso di morte. Se l'utente non fa la sua scelta, le politiche di Google sono piuttosto severe: avverte i congiunti che per ottenere l'accesso all'account di posta elettronica di una persona deceduta sarà possibile solo " in rari casi".

La conclusione, consigliata anche da legali, è che fino a quando non saranno stabilite procedure legali chiare,  le persone devono considerare la loro identità digitale come qualsiasi altro bene o proprietà. La  raccomandazione agli utenti è quella di nominare qualcuno che possa avere il controllo di questa identità virtuale, fare una lista di account e password e lasciare istruzioni chiare su come gestire ogni singolo account.
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