ITALIA
Carceri e pandemia
Musumeci: "No al rientro di boss mafiosi in Sicilia"
"La Sicilia non può assolutamente correre il rischio che il ritorno a casa di alcuni boss, sia pure con tutte le restrizioni e i controlli del caso, riaccenda chissà quali dinamiche di potere all'interno delle organizzazioni" criminali" dice il Presidente della Regione Sicilia. Uspp: "Scarcerazioni boss choc a credibilità Stato". Antigone: "Polverone strumentale"
Il presidente della Regione si è rivolto al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e ai ministri dell'Interno, Luciana Lamorgese, e della Giustizia, Alfonso Bonafede, "affinché si valutino misure alternative alla scarcerazione". Per Musumeci "la Sicilia è una terra che oltre ad avere pagato un altissimo tributo al potere mafioso, in termini di vite spezzate e di sviluppo negato, non può assolutamente correre il rischio che il ritorno a casa di alcuni boss, sia pure con tutte le restrizioni e i controlli del caso, riaccenda chissà quali dinamiche di potere all'interno delle organizzazioni
criminali".
Uspp: "Scarcerazioni boss choc a credibilità Stato"
"Lo schiaffo alle vittime dei reati è pari allo sgomento di chi ha indagato, arrestato, processato e, non ultimo tenuto in custodia come fatto dai valorosi uomini del Gom della Polizia penitenziaria, chi rappresenta un pericolo sociale: è interpretando il loro sgomento che riteniamo questa e le altre scarcerazioni, avvenute con la 'scusa' del rischio contagio, uno choc alla credibilità dello Stato perché è assurdo che strutture pubbliche come i penitenziari non possano avere ambienti e sanitari all'altezza di preservare la salute in special modo nel caso di detenuti più pericolosi e comunque anche del personale che vi opera". A sottolinearlo è l'Unione sindacati di Polizia penitenziaria (Uspp) dopo la concessione della detenzione domiciliare a Pasquale Zagaria, fratello del boss del clan dei Casalesi Michele Zagaria. "Se c'è un luogo detentivo e una modalità custodiale che minimizza il rischio contagio - aggiunge il sindacato in una nota - queste sono le sezioni e il regime 41 bis dove i soggetti ristretti sono in isolamento quasi totale e in celle singole, e, in casi come Sassari, neanche contigue tra loro e totalmente separate da altri padiglioni".
Antigone: "Su caso Zagaria polverone inaccettabile"
"Anche nel caso relativo alla concessione della detenzione domiciliare per motivi di salute a Pasquale Zagaria si sta creando un polverone strumentale e inaccettabile. La magistratura di sorveglianza deve poter svolgere il proprio lavoro in modo indipendente applicando la legge". Lo dichiara Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, ricordando che "la legge, a partire dalla nostra Costituzione, prevede che il diritto alla salute sia garantito ad ogni individuo (articolo 32) e che la pena non possa consistere in trattamenti contrari al senso di umanità (articolo 27). Disposizioni che valgono per tutti, senza eccezioni di sorta".
Il presidente di Antigone, inoltre, torna a sottolineare che che "non c'e' alcun rischio di scarcerazione di massa di boss mafiosi, tanto che sempre ieri è stata negata la concessione di un provvedimento di detenzione domiciliare (che resta comunque una pena e non è un ritorno in libertà) a Nitto Santapaola: quello che fanno i magistrati è di valutare, caso per caso, e dietro il parere di medici, la compatibilità tra lo stato di salute di un detenuto e le possibilità che le patologie vengano curate al meglio all'interno degli istituti. E, solo laddove ciò non fosse possibile, vengono disposte misure alternative".