POLITICA
Vertice italo-tedesco
Napolitano: "Non c'è Europa senza dialogo tra Italia-Germania"
"Uno dei punti di forza dell'Europa è il rapporto tra Italia e Germania" ha sottolineato il Capo dello Stato che nel suo discorso ha parlato anche della crisi economica e della moneta unica. Nuovo monito contro il populismo
Torino
"Bisogna reagire senza indugio a un pericolo di immeschinimento" del clima nei rapporti tra Italia e Germania: perché, "le difficoltà e i dissensi" esistono, "ma
occorre superarli" senza cadere "sul terreno dei luoghi comuni, dei cliché negativi che rimbalziamo da una parte all'altra". Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano parlando a Torino con il presidente tedesco Gauck. Anche le "tensioni nella ricerca di soluzioni condivise" non devono mai scivolare "in definizioni sommarie se non sprezzanti" ha sottolineato Napolitano. "Liberiamoci da queste fuorvianti tendenze" e abbandoniamo "la diffidenza reciproca".
"Uno dei principali punti di forza dell'Europa di oggi è il rapporto tra Italia e Germania" ha precisato il capo dello Stato. "Senza dialogo costante, pieno rispetto reciproco, amicizia e piena collaborazione tra Italia e Germania non c'è Europa". Del vertice a Torino della durata di due giorni Napolitano ha detto: "Sono certo che emergeranno idee positive per contrastare un certo affievolimento nei contatti tra le nostre società".
"Mettere le popolaizoni europee in guardia contro le derive del populismo"
Durante il suo discorso il presidente della Repubblica ha poi sottolineato: "Bisogna mettere le popolazioni europee in guardia contro le derive del populismo". E ha aggiunto: "All'integrazione europea dobbiamo 70 anni di crescita".
La crisi economica
Inevitabile anche un passaggio sulla crisi economica: c'è un impegno condiviso in Europa "a sconfiggere la recessione, scongiurare la deflazione, adottare misure idonee a rilanciare la crescita", ma tutto ciò "senza trascurare la prospettiva del riequilibrio e risanamento delle nostre finanze pubbliche, dei nostri bilanci". Per Napolitano comunque "la priorità è il contrasto alla disoccupazione".
L'euro
Il presidente della Repubblica ha parlato anche dell'euro: "E' paradossale che allo slancio che ci ha permesso di giungere alla moneta unica - cioè al traguardo finora più avanzato del nostro percorso di integrazione - siano seguiti momenti di massima divaricazione nella Ue". Il Capo dello stato ha detto che c'è stata però "una complessiva inadeguatezza a padroneggiare le implicazioni della creazione dell'euro".
L'Europa - ha sottolineato - deve "uscire dai limiti fatali" del dopo euro e "sciogliere i nodi di una crisi nata fuori d'Europa ma degenerata in Europa nella più profonda recessione: questa è la nostra responsabilità. Di Italia e Germania in modo particolare, per il peso che abbiamo avuto nei decenni più fecondi della costruzione europea".
"Dopo un periodo di indubbia criticità e difficoltà sul piano generale europeo" - ha sottolineato Napolitano - bisogna ora "imprimere nuovo slancio e nuovo vigore" al rapporto italo-tedesco.
occorre superarli" senza cadere "sul terreno dei luoghi comuni, dei cliché negativi che rimbalziamo da una parte all'altra". Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano parlando a Torino con il presidente tedesco Gauck. Anche le "tensioni nella ricerca di soluzioni condivise" non devono mai scivolare "in definizioni sommarie se non sprezzanti" ha sottolineato Napolitano. "Liberiamoci da queste fuorvianti tendenze" e abbandoniamo "la diffidenza reciproca".
"Uno dei principali punti di forza dell'Europa di oggi è il rapporto tra Italia e Germania" ha precisato il capo dello Stato. "Senza dialogo costante, pieno rispetto reciproco, amicizia e piena collaborazione tra Italia e Germania non c'è Europa". Del vertice a Torino della durata di due giorni Napolitano ha detto: "Sono certo che emergeranno idee positive per contrastare un certo affievolimento nei contatti tra le nostre società".
"Mettere le popolaizoni europee in guardia contro le derive del populismo"
Durante il suo discorso il presidente della Repubblica ha poi sottolineato: "Bisogna mettere le popolazioni europee in guardia contro le derive del populismo". E ha aggiunto: "All'integrazione europea dobbiamo 70 anni di crescita".
La crisi economica
Inevitabile anche un passaggio sulla crisi economica: c'è un impegno condiviso in Europa "a sconfiggere la recessione, scongiurare la deflazione, adottare misure idonee a rilanciare la crescita", ma tutto ciò "senza trascurare la prospettiva del riequilibrio e risanamento delle nostre finanze pubbliche, dei nostri bilanci". Per Napolitano comunque "la priorità è il contrasto alla disoccupazione".
L'euro
Il presidente della Repubblica ha parlato anche dell'euro: "E' paradossale che allo slancio che ci ha permesso di giungere alla moneta unica - cioè al traguardo finora più avanzato del nostro percorso di integrazione - siano seguiti momenti di massima divaricazione nella Ue". Il Capo dello stato ha detto che c'è stata però "una complessiva inadeguatezza a padroneggiare le implicazioni della creazione dell'euro".
L'Europa - ha sottolineato - deve "uscire dai limiti fatali" del dopo euro e "sciogliere i nodi di una crisi nata fuori d'Europa ma degenerata in Europa nella più profonda recessione: questa è la nostra responsabilità. Di Italia e Germania in modo particolare, per il peso che abbiamo avuto nei decenni più fecondi della costruzione europea".
"Dopo un periodo di indubbia criticità e difficoltà sul piano generale europeo" - ha sottolineato Napolitano - bisogna ora "imprimere nuovo slancio e nuovo vigore" al rapporto italo-tedesco.