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POLITICA

L'intervento del Capo dello Stato al Quirinale alla cerimonia del primo maggio

Napolitano, "è Allarme lavoro"

"Ai sindacati tocca un nuovo ruolo", dice il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che chiarisce "parliamo di allarme non per rassegnazione, ma per rilanciare l'occupazione"

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Roma "Se volessimo dare un nome alla celebrazione di questo primo maggio, dovremmo forse dire 'allarme lavoro'". Lo dice a chiare lettere il capo dello Stato Giorgio Napolitano, intervenendo alla cerimonia per il primo maggio al Quirinale. Una celebrazione che giunge dopo la pubblicazione degli ultimi dati sulla disocupazione: al 12,7% quella generale e al 42,7% quella giovanile. 

Per Napolitano, per rispondere a questo allarme, occorre "il massimo di reazione
in termini di riforme e di politiche pubbliche, di impegno delle imprese e delle organizzazioni sociali". Proprio sul ruolo delle parti sociali, secondo il presidente della Repubblica "Ai sindacati tocca un nuovo ruolo". Un ruolo che partecipi alle decisioni di cui il paese ha bisogno. "Il confronto è fisiologico e il dissenso pienamente libero di esprimersi: ma le scelte conclusive - dice Napolitano - non possono tardare a lungo", dopo aver premesso: "come stia reagendo con accresciuto dinamismo e spirito innovativo il governo lo ha detto qui il ministro Poletti".

Infine, il presidente della Repubblica si rivolge nuovamente alle forze del lavoro, "I sindacati non possono non moltiplicare i loro sforzi per sviluppare rapporti intensi col mondo dei disoccupati e soprattutto dei giovani in cerca di prima occupazione, per vincerne l'isolamento e il possibile socraggiamento, per scongiurarne l'esasperazione protestataria senza sbocco".
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