ITALIA
E' il capo della locale di Rivoli
'Ndrangheta in Piemonte: sequestrati 6 milioni di euro al padrino Salvatore De Masi
Finito al centro di numerose inchieste sulle infilitrazioni della 'Ndrangheta in Piemonte - tra cui la maxioperazioni Minotauro del 2011 - Salvatore De Masi si è visto sequestrare conti correnti, immobili, società e polizze.
Torino
Capo indiscusso della locale di Rivoli, in provincia di Torino, Salvatore De Masi si è visto sequestrare dal Centro Operativo di Torino della Direzione Investigativa Antimafia beni per 6 milioni di euro: conti correnti, polizze vite, cinque immobili e il capitale sociale di alcune società di costruzione intestati a lui stesso oppure a terzi.
L'indagine torinese sulla locale di Rivoli
Dopo i 160 arresti di ieri che hanno fotografato le infilitrazioni della 'Ndrangheta in Emilia Romagna (e in altre cinque regioni) oggi tocca alla malavita organizzata calabrese in Piemonte. Entrata a pieno titolo tra gli operatori del tessuto economico sociale, reinvestiva denaro sporco nel circuito imprenditoriale pulito. I settori chiave dell'impianto della locale di Rivoli sono il trafficao di armi, le sostanze stupefacenti, le estorsioni e l'usura ma anche, a cavallo tra lecito e illecito, appalti pubblici e privati nell'edilizia, nel movimento terra, nella ristorazione e nelle sale slot.
Chi è Salvatore De Masi
71 anni, calabrese, arrivato dalla Calabria in trasferta in Piemonte, De Masi ha diretto e organizzato la locale di Rivoli. Affiliato dal 1994 ha raggiunta la dote (il grado) di padrino. Oggi è sottoposto alla Misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale, aggravata dall'obbligo di soggiorno 5 anni. In occasione di un altro sequestro di beni l'allora procuratore Gian Carlo Caselli lo aveva definito così: "Originario di Mardone, cognato del superlatitante Giuseppe Giorgi alias “u Capra”, coniugato con la figlia del boss Sebastiano Romeo detto “u Staccu” di San Luca, ama intrattenere cordiali, amichevoli relazioni con vari personaggi, anche di spicco, del mondo politico-amministrativo", come aveva scritto Narcomafie. E' da oltre 50 anni che la 'Ndrangheta ha colonizzato anche il Piemonte - qui se ne può leggere la storia - e la più grande operazione contro l'onorata società risale al 2011, la famosa Operazione Minotauro che portò all'arresto di 150 persone.
L'indagine torinese sulla locale di Rivoli
Dopo i 160 arresti di ieri che hanno fotografato le infilitrazioni della 'Ndrangheta in Emilia Romagna (e in altre cinque regioni) oggi tocca alla malavita organizzata calabrese in Piemonte. Entrata a pieno titolo tra gli operatori del tessuto economico sociale, reinvestiva denaro sporco nel circuito imprenditoriale pulito. I settori chiave dell'impianto della locale di Rivoli sono il trafficao di armi, le sostanze stupefacenti, le estorsioni e l'usura ma anche, a cavallo tra lecito e illecito, appalti pubblici e privati nell'edilizia, nel movimento terra, nella ristorazione e nelle sale slot.
Chi è Salvatore De Masi
71 anni, calabrese, arrivato dalla Calabria in trasferta in Piemonte, De Masi ha diretto e organizzato la locale di Rivoli. Affiliato dal 1994 ha raggiunta la dote (il grado) di padrino. Oggi è sottoposto alla Misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale, aggravata dall'obbligo di soggiorno 5 anni. In occasione di un altro sequestro di beni l'allora procuratore Gian Carlo Caselli lo aveva definito così: "Originario di Mardone, cognato del superlatitante Giuseppe Giorgi alias “u Capra”, coniugato con la figlia del boss Sebastiano Romeo detto “u Staccu” di San Luca, ama intrattenere cordiali, amichevoli relazioni con vari personaggi, anche di spicco, del mondo politico-amministrativo", come aveva scritto Narcomafie. E' da oltre 50 anni che la 'Ndrangheta ha colonizzato anche il Piemonte - qui se ne può leggere la storia - e la più grande operazione contro l'onorata società risale al 2011, la famosa Operazione Minotauro che portò all'arresto di 150 persone.