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ITALIA

Nella giornata di oggi manifestazione pacifica, poi deriva

Tav, nuovo attacco ai cantieri in Val Susa, attivisti lanciano pietre

Prese d'assalto le recinzioni dei lavori della Torino Lione da circa 250 manifestanti. La polizia risponde con lacrimogeni. A scatenare le proteste, il fermo dell'antagonista Turi Vaccaro, poi rilasciato

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In giornata slogan, canzoni, balli, in serata pietre e assalto alle recizioni del cantiere. Protesta in Val Susa, dalla doppia personalità. Il no alla ferrovia ad alta velocità Torino - Lione viene prima veicolato con una marcia pacifica. Poi, in serata la deriva: 250 attivisti hanno infatti preso d'assalto le recinzioni, nella zona dei vigneti dell'Avanà, lanciando pietre e altri oggetti contro le forze dell'ordine, che hanno risposto con un lancio di lacrimogeni.

A scatenare l'attacco, partito dalla zona di Gravella, dove molti antagonisti si erano radunati alla fine della manifestazione pacifica di oggi pomeriggio, sarebbe stato il fermo, di Turi Vaccaro. Il noto attivista NoTav - protagonista di azioni di disturbo contro il cantiere e le imprese che vi lavorano - sarebbe comunque già stato rilasciato. Il corteo di oggi aveva radunato alcune centinaia di persone che hanno sfilato anche per cancellare i brutti episodi di giovedì notte, caratterizzati da lanci di bombe carta e razzi.

Chiamparino: "Ora un segnale forte". I grillini: "NoTav pacifici"
Di "doppia personalità" del movimento NoTav aveva parlato il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino: "basta alla retorica dei valligiani buoni". Chiamparino aveva poi auspicato un "segnale forte e nitido", come la visita del premier Renzi al cantiere di Chiomonte. 
Piccata la risposta di alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle - presenti alla manifestazione odierna. "Il vero volto del movimento NoTav è quello visto
oggi: migliaia di cittadini - replicano i grillini - che marciano insieme per far valere i propri diritti. Adesso chi racconta falsità sulla Val di Susa e su coloro che la difendono deve fare i conti con la realtà". Il batti e ribatti era avvenuto prima dell'assalto serale al cantiere. 

La guerriglia di giovedì notte
Giovedì notte, nei boschi di Giaglione, 250 attivisti tra i quali molti anarchici e autonomi, avevano attaccato, a volto coperto con lanci di pietre e bombe a carta, le forze dell'ordine, a presidio dello scavo del tunnel pilota di una futura galleria. Era stato anche appiccato un incendio su una corsia dell'A32 Torino-Bardonecchia, poi chiusa al traffico per alcune ore. Un sostituto commissario di polizia, colpito di striscio da una bomba carta, aveva riportato ustioni a una caviglia. 
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