POLITICA
I numeri del Recovery plan
Considerando gli altri fondi Ue, l'Italia potrà gestire complessivamente 310,66 miliardi, di cui 58,95 mld per digitalizzazione e cultura, 78,79 mld per il green, 33,14 mld per le infrastrutture, 34,04 mld per istruzione e ricerca, 85 mld per inclusione e coesione, 20,73 mld per la salute.
Nell'ambito delle risorse per le infrastrutture, 26,7 miliardi andranno alle opere ferroviarie. Per l'alta velocità si realizzeranno la Napoli-Bari, la Brescia-Verona-Vicenza-Padova e la Salerno-Reggio Calabria. Verranno velocizzate la Roma-Pescara, Orte-Falconara, Palermo-Catania-Messina, Liguria-Alpi, Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia, Verona-Brennero.
Per le politiche attive del lavoro e il sostegno all'occupazione ci saranno 7,5 miliardi. Per la fiscalità di vantaggio per il lavoro al sud e nuove assunzioni di giovani e donne 4,47 miliardi.
Per gli interventi nelle aree terremotate andranno 1,78 miliardi, 300 milioni per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie, 7 miliardi per il potenziamento dell'assistenza sanitaria e la rete territoriale, 5,6 miliardi agli ospedali, 10 miliardi per l'ammodernamento tecnologico e digitale della sanità.
Per la digitalizzazione della Pa andranno 8,55 miliardi, per la banda larga e il 5G 4,2 mld, per il turismo e la cultura 3 mld, per il ciclo integrato dei rifiuti 4,5 mld, per l'efficientamento degli edifici pubblici 11,24 mld, per l'accesso all'istruzione e riduzione dei divari territoriali 12,26 mld.
"Il primo 70 per cento delle sovvenzioni verrà impegnato entro la fine del 2022 e speso entro la fine del 2023. Il piano prevede inoltre che il restante 30 per cento delle sovvenzioni sara' speso tra il 2023 e il 2025". Lo spiega il comunicato stampa del Cdm. Nei primi tre anni, la maggior parte degli investimenti e dei "nuovi progetti" sara' sostenuta da sovvenzioni. Nel periodo 2024-2026, viceversa, la quota maggiore dei finanziamenti per progetti aggiuntivi arriverà dai prestiti".