ITALIA
Concordia, i naufraghi: "Il personale di bordo ci ha abbandonato"
Nuova udienza a Grosseto del processo per il naufragio del Giglio. La parola ai naufraghi che accusano il personale di bordo
Grosseto
“Il personale di bordo non ci ha dato nessuna indicazione. L’unico ufficiale che ci ha rivolto la parola ci ha detto che era tutto ok e che potevamo tornare in cabina”. Parola dei naufraghi della Costa Concordia.
Continua a Grosseto il processo per il naufragio del 13 gennaio scorso all’isola del Giglio. In aula verranno sentite le parti civili con la testimonianza di 18 naufraghi. Dalle loro parole emerge – per il momento – la conferma dell'abbandono dei passeggeri da parte del personale di bordo.
Avrebbe dovuto testimoniare anche Silvia Coronica, uno degli ufficiali, che però si è avvalsa della facoltà di non rispondere e ha patteggiato una pena di 1 anno e 6 mesi di reclusione.
Intanto si attende la decisione sulla scelta del porto in cui avverà la demolizione della Costa Concordia. A competere contro i cantieri della Turchia è rimasto ormai solo il porto di Genova. La regione Liguria sta facendo il possibile per conquistare la commessa che aprirebbe un nuovo settore di attività per il porto e, di recente, ha dichiarato che "le operazioni di smaltimento non avrebbero alcun impatto ambientale". A decidere sarà però la società assicurativa P&I che sosterrà le spese dell’operazione e che quindi valuterà in base ai costi.
Continua a Grosseto il processo per il naufragio del 13 gennaio scorso all’isola del Giglio. In aula verranno sentite le parti civili con la testimonianza di 18 naufraghi. Dalle loro parole emerge – per il momento – la conferma dell'abbandono dei passeggeri da parte del personale di bordo.
Avrebbe dovuto testimoniare anche Silvia Coronica, uno degli ufficiali, che però si è avvalsa della facoltà di non rispondere e ha patteggiato una pena di 1 anno e 6 mesi di reclusione.
Intanto si attende la decisione sulla scelta del porto in cui avverà la demolizione della Costa Concordia. A competere contro i cantieri della Turchia è rimasto ormai solo il porto di Genova. La regione Liguria sta facendo il possibile per conquistare la commessa che aprirebbe un nuovo settore di attività per il porto e, di recente, ha dichiarato che "le operazioni di smaltimento non avrebbero alcun impatto ambientale". A decidere sarà però la società assicurativa P&I che sosterrà le spese dell’operazione e che quindi valuterà in base ai costi.