EUROPA
Aiuti di Stato
Banda larga, ok dell'Ue al voucher per le famiglie
Stanziati dall'Italia 200 milioni di euro in favore delle famiglie a basso reddito per abbonamenti ai servizi e acquisto di pc
La misura mira a consentire alle famiglie di poter fare telelavoro e accedere a servizi, educativi e di altro tipo, forniti online da scuole, università, prestatori di servizi pubblici e imprese.
Voucher non viola norme
L' Italia ha notificato la misura di sostegno alla Commissione perché la valutasse ai sensi delle norme dell'Ue in materia di aiuti di Stato. La Commissione ha constatato che il regime, destinato principalmente alle famiglie, costituisce al tempo stesso un aiuto di Stato a favore degli operatori di servizi di telecomunicazione, i quali saranno in grado di offrire tali servizi sulle infrastrutture a banda larga esistenti e forniranno le attrezzature necessarie (computer e/o tablet).
La Commissione ha pertanto considerato la misura ai sensi delle norme sugli aiuti di Stato e ha rilevato che la misura sarà neutra sotto il profilo tecnologico. Le famiglie potranno infatti usare il voucher per iscriversi a qualsiasi servizio d'accesso a banda larga di nuova generazione (Nga) presso l'operatore di loro scelta.
Inoltre, non vi sarà discriminazione basata sull'origine dell'operatore di telecomunicazioni o sull'origine dei prodotti. Qualsiasi operatore di telecomunicazioni in grado di fornire alle famiglie ammissibili i servizi a banda larga Nga e le apparecchiature per gli utenti finali necessarie avrà la possibilità di offrire i propri servizi.
'Italia dovrà prendere inoltre le misure necessarie per evitare indebite distorsioni della concorrenza, in particolare verificare che il regime non sia usato per limitarsi a sostituire abbonamenti già esistenti ai servizi a banda larga Nga. Su queste basi la Commissione ha concluso che il regime è conforme alle norme Ue sugli aiuti di Stato e contribuisce agli obiettivi strategici definiti nell'Agenda digitale europea e nella comunicazione "Verso una società dei Gigabit europea".
Conte: internet diritto fondamentale
Proprio ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a Cerignola, aveva dichiarato: "Dobbiamo investire di più nell'Italia della banda ultra larga. Se dovessimo riscrivere la Costituzione, la mia premura sarebbe inserire il diritto fondamentale dell'accesso a Internet, alle tecnologie telematiche perché oggi il divario sociale passa anche da lì".